L’evento, presentato nella Sala “Mario A. De Cunzo” di Palazzo Ruggi D’Aragona, sede della Soprintendenza, rappresenta anche l’occasione per contribuire alla diffusione della campagna “L’Arte di donarsi” promossa dallo Sportello Amico Trapianti dell’ASL Salerno e inserita nel Catalogo aziendale delle Attività di Educazione e Promozione della Salute, per sensibilizzare alla cultura della donazione di organi: una preziosa opportunità per la cultura e per l’arte di concorrere alla diffusione di un’altra cultura, quella della solidarietà per sopperire alle numerosissime istanze di trapianto di organi e tessuti.
La Mostra è organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e dall’Associazione Kaos ’48 di Napoli, con il Patrocinio morale della Regione Campania e del Comune di Salerno, in collaborazione con la Provincia di Salerno, l’ASL di Salerno, il Centro Regionale Trapianti Campania, l’Associazione Creative 4 Creativity e NEA / iemme edizioni.
All’incontro, moderato da Michele Faiella, Funzionario Responsabile dell’Ufficio Stampa della Soprintendenza, hanno partecipato:Raffaella Bonaudo, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, Francesco Alfieri, Presidente Provincia di Salerno, Massimo Sgroi, Scrittore e Critico d’arte – Direttore Artistico MAC di Caserta, Fabrizio Scomparin, Presidente Associazione KAOS ’48, Gioita Caiazzo, Dirigente Settore Reti e Sistemi Culturali della Provincia di Salerno, Laura Baccari e Roberta Borrelli, Co-Referenti Sportello Amico Trapianti ASL Salerno, Paola Apuzza, Rosa Maria Vitola, Michele Faiella e Mariagrazia Barone, Funzionari della Soprintendenza ABAP di SA e AV, Andrea Valentino, Presidente C4C, Paola Cimmino, KAOS ’48, e Rita Margiotta, SABAP di SA e AV.
Dopo i saluti istituzionali e la presentazione della mostra, Alfonso Amendola, professore di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi dell’Università degli Studi di Salerno ha affrontato il tema della comunicazione visiva di massa.
Un’occasione importante per presentare ai giovani studenti salernitani, del Liceo Statale “Regina Margherita”, D.S. Angela Nappi, del Liceo Artistico “Sabatini-Menna”, D.S. Renata Florimontee dell’Istituto Professionale Alberghiero “Roberto Virtuoso”, D.S. Ornella Pellegrino, l’innovativo progetto espositivo e l’importanza dell’arte e della comunicazione.
L’Associazione culturale “Kaos48” di Napoli e la Soprintendenza ABAP di Sa e AV da qualche anno collaborano alla progettazione e realizzazione di mostre di arte contemporanea. Particolare successo di pubblico e di critica hanno avuto le due mostre svoltesi negli spazi espositivi di questa Soprintendenza, sita nel Carcere Borbonico di Avellino: “Kaos antitesi del silenzio”, nel 2021, e “MartEs – Magia, arte, essoterismo”, nel 2022. Da questo sodalizio sorto tra l’Associazione KAOS ’48, con Fabrizio Scomparin (uno dei nipoti di Lucio Amelio) e Stefano Nastri, rispettivamente presidente e vice presidente di Kaos ‘48, e la Soprintendenza ABAP di SA e AV, con le funzionarie Paola Apuzza e Rosa Maria Vitola, è nata l’idea di una mostra diversa ed alternativa, un’esposizione dei manifesti delle mostre organizzate dal gallerista napoletano.
La mostra, che si propone di essere un evento itinerante, e che conta su un sostanziale materiale espositivo tra “manifesti” e “riviste” di artisti che hanno frequentato, tra gli anni ’70 e ’90 del Novecento, la galleria di Piazza dei Martiri a Napoli, tra i quali Andy Warhol, Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Robert Mappletohorpe, Keith Haring e Cy Tombly, ha l’obiettivo di esplorare lo sfaccettato e complesso universo di Lucio Amelio, iconico protagonista dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale di buona parte della seconda metà del secolo scorso, attraverso i manifesti delle mostre dallo stesso curate. Da esperto mercante d’arte, che pure sostenne la crescita di una generazione di artisti napoletani, ha avuto il merito di favorire il dialogo tra la cultura napoletana e quella europea ed Americana.
La mostra è arricchita da un documentario sperimentale dal titolo InTheArt prodotto da C4C con l’obiettivo di indagare le reazioni umane alla visione delle opere d’arte dal ‘70 ai giorni nostri. Un approccio antropologico, quasi un esperimento sociale per capire quanta forza emotiva produce l’arte. Osservare chi osserva l’opera, captare emozioni, movimenti facciali, reazioni corporee, lavorare sul vissuto e sulla weltanschauung di ogni singolo spettatore. Il punto di vista si ribalta, l’opera d’arte impettita, fiera ed immobile scruta curiosa lo spettatore.