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Ospedale Polla, la Fials Salerno scende in strada il 23 maggio contro chiusura reparti

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Una mobilitazione per il diritto alla salute dei cittadini del Vallo di Diano. Per dire no  alla chiusura dei reparti dell’ospedale di Polla e, dunque, ribadire il proprio diniego allo smantellamento della sanità pubblica.

La Fials Salerno in prima linea per tutelare il “Luigi Curto” di Polla, eccellenza sanitaria del Salernitano. Per questo motivo, la segreteria provinciale del sindacato guidato da Carlo Lopopolo scenderà in strada il prossimo 23 maggio, a partire dalle 17, nella cittadina valdianese.

Siamo al fianco delle comunità del Vallo di Diano che lottano per il diritto alla salute. La carenza di medici in primis e di tutto il personale sanitario che affligge l’ospedale “Luigi Curto” di Polla mette a rischio l’esistenza di un centro nevralgico riconosciuto Dea di I° Livello, pronto soccorso della rete dell’emergenza e traumi, spoke nella rete per l’ictus cerebrale, emergenza cardiologica ed emergenze pediatriche, uno snodo fondamentale che serve tutto il comprensorio, in un territorio che comprende circa 70mila abitanti che dista da altri ospedali almeno 50 chilometri”, ha detto Lopopolo.

La situazione dell’ospedale di Polla, secondo la Fials Salerno, è divenuta ormai insostenibile. “È impensabile che un presidio di tale importanza sia ridotto nell’impossibilità di erogare i livelli essenziali di assistenza. Letteralmente l’ospedale di Polla si regge sulla perseveranza del personale sanitario che non abbandona la barca per puro spirito di servizio.

Riforme che da tempo si affastellano senza venir a capo dei reali problemi della sanità del Vallo di Diano, che vede i cittadini costretti a divenire “turisti” sanitari in una via crucis non alla ricerca della fede ma della salute”, ha detto Lopopolo.

Tutto questo nell’ottica di un continuismo amministrativo che anche in alternanza politica non modifica sostanzialmente il sistema, ormai volto all’accentramento dei servizi nei capoluoghi principali della Regione, dimentichi di come purtroppo la demografia della provincia di Salerno non coincida con questa scelta gestionale. A pensar male si potrebbe dubitare che esista una logica in seno alla crisi del sistema sanitario pubblico, rivolta all’ingresso massivo della sanità privata-convenzionata.

Questo ormai avviene ampiamente per quanto concerne l’attività specialistica e diagnostica, che spinge gli utenti a cercare altrove soluzioni più onerose al fine di non sottostare ad angoscianti attese. I livelli qualitativi e quantitativi della sanità ospedalieri e territoriali sono ridotti ai minimi termini.

Esiste una criticità dei reparti di Cardiologia, Oculistica, Otorino, neurologia, Fisiopatologia respiratoria, Urologia, Diabetologia, Ortopedia e per non parlare del Punto nascita in deroga? Lunghe liste di attesa per visite specialistiche, con questi consulti che poi non trovano risposte nemmeno a livello distrettuale”.

Dunque, per il sindacato, l’organizzazione sia ospedaliera che territoriale risente della carenza del personale medico e professionisti della salute e della disorganizzazione gestionale e organizzativa delle risorse umane. “La Fials Salerno, nell’ascoltare le proteste, la delusione dei cittadini sulle condizioni sanitarie gravi in cui versa il nostro territorio, deve dare voce a questo grido di dolore che le istituzioni locali sembra non ascoltare. Difendiamo il diritto alla salute di tutti attraverso la difesa del nostro caro e martoriato ospedale “Luigi Curto” di Polla.

Solo uniti e con una sola grande voce possiamo rivendicare i nostri diritti. La salute è vita, difendiamola con ogni forza per il bene nostro, dei nostri figli, delle nostre mamme, dei nostri malati ed anziani”.

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