Chi ha visto dovrebbe riferire, chi sa dovrebbe parlare! La criminalità organizzata e la delinquenza comune uccidono. Anche il silenzio uccide
Durante tutti questi anni fonti confidenziali, e non solo, “annunziavano” che la soluzione del “giallo” era dietro l’angolo!
Neanche la commissione parlamentare, costituita per risolvere l’enigma del delitto, è riuscita a scrivere il nome e cognome dell’autore dell’omicidio e la causale che l’ha determinato.
La famiglia del sindaco Vassallo ha il diritto di sapere perchè, come quando è stato “deciso” di sopprimere, il sindaco che “dava fastidio”
Le ipotesi, le congetture non devono più entrare nel fascicolo delle indagini. Dopo tredici anni urge che la parola “fine” sia scritta sul fascicolo della magistratura inquirente con l’identificazione dell’autore del feroce assassinio e del suo mandante
Angelo Vassallo, una voce libera, temeva per la propria vita. Ad un amico, pochi giorni prima del suo assassinio, confidò “ho visto cose che non avrei mai voluto vedere”. Che cosa? Lo sapremo quando finalmente si potrà leggere la frase di rito: “Caio è l’esecutore materiale del delitto/ Ci sono prove univoche della sua colpevolezza”
di Enzo Todaro