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Turismo salernitano, Confesercenti: “Ripartenza frenata da maltempo e caro prezzo”

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E’ purtroppo una constatazione amara quella di Confesercenti provinciale di Salerno che margine dei lavori che si sono tenuti il giorno 15 maggio a Roma nei quali sono state svelate e certificate le criticità del comparto del commercio tradizionale con relazioni statistiche e scientifiche da parte di IPSOS e CER alla presenza del ministro Urso, che partendo dalla sparizione e dalla chiusura di migliaia di attività tradizionali soppiantate da altre tipologie commerciali, nel migliore dei casi, ma soprattutto abbattute da quella che è la vendita incontrollata dell’ online che purtroppo genera distorsioni e una concorrenza spesso spietata e sleale che va assolutamente governata, ha certificato anche un maggiore appeal turistico da parte dei territori che conservano negozi tradizionali di alta qualità così come nell’ artigianato, destinazioni turistiche che sono connotate anche da una offerta di qualità diversificata e abbondante con itinerari, vie dello shopping, del gusto e dell’artigianato autentico, prestabiliti e rinomati, di riflesso laddove ci sarà carenza di esercizi fisici di qualità avremo una minore appetibilità turistica da parte dell’utenza,
sembra questa considerazione scontata ma purtroppo sempre più comunità anche salernitane “perdono” quella peculiarità unica che è data appunto da negozi e locali storici.

Considerando la capacità di spesa pro capite, sempre più bassa da parte delle famiglie italiane, ma tendente comunque a soddisfare esigenze particolari, anche queste variabili faranno la differenza nella scelta del proprio soggiorno – ha sottolineato Raffaele Esposito, presidente provinciale di Salerno  – a discapito dei territori che propongono una desertificazione commerciale e limitata nelle aperture, proporlo per questo al governo ed al ministro Urso abbiamo chiesto una fiscalità agevolata per questi piccoli esercenti e la cedolare secca per gli affitti.

Noi di Confesercenti vogliamo avere sempre più negozi fisici nelle nostre comunità, per noi questi esercizi ed i loro imprenditori, rappresentano veri e propri baluardi di legalità e presidi territoriali imprescindibili per la vivibilità delle nostre città e delle nostre aree provinciali, negozi che si alimentano dei flussi turistici in bassa e bassissima stagione ad esempio e che come l’ artigianato di qualità soffrono questa fase di inflazione e maltempo ormai durevole.

La tendenza occupazionale di fine marzo inizio aprile con i primi “ponti” dove si era avuta una buona attestazione dei flussi turistici per le città d’arte per le località balneari e in generale per quelle comunità salernitane che avevano organizzato qualcosa di attrattivo sul proprio territorio.

Adesso – prosegue Esposito – si è “raffreddata”: nel breve periodo notiamo una contrazione dovuta a questo meteo davvero impazzito che ha disintegrato le aspettative economiche di molte attività legate alla primavera,
primavera che abbiamo soltanto assaporato in determinate giornate.

Bisognerebbe, proprio in considerazione dei cambiamenti climatici sempre più repentini ed improvvisi, lavorare alla proposta di itinerari prestabiliti e di circuiti certificati ed affidabili a livello territoriale, a prova di meteo, che possano soddisfare le esigenze degli ospiti nazionali ed internazionali che si riversano ad esempio lungo le nostre località balneari o nei nostri borghi o lungo i nostri siti culturali per garantire loro un soggiorno quantomeno confortevole e ricco di appuntamenti anche nel momento in cui ci si imbatte così come stiamo purtroppo vedendo da diversi giorni in condizioni meteo davvero proibitive.

Un meteo davvero impietoso che ha messo a dura prova intere comunità della nostra provincia, con frane, alluvioni, mareggiate e le condizioni di criticità diffuse, per buona pace dei nostri imprenditori del settore del commercio, dell’ artigianato e del turismo che in questa primavera intravedevano, come detto e come visto in determinati giorni, la
possibilità di rimpinguare le proprie casse dopo i mesi terribili del caro energia e dell’inflazione che sta purtroppo comprimendo sempre di più l’economia delle famiglie e dei consumatori.

Proprio per quanto riguarda i prezzi quest’anno assisteremo a dei rincari medi che andranno dal 10 al 15% per tutte le tipologie di servizi e per tutti i beni essenziali.

E’ vero  che la benzina è stata calmierata ma tutto il resto sta esageratamente lievitando, bisogna non demonizzare i nostri operatori ed imprenditori – conclude il presidente Esposito – che saranno costretti a ritoccare ancora una
volta per necessità i prezzi verso l’alto purtroppo, ma bisogna incidere con delle politiche attente perché la speculazione per il rialzo dei prezzi, come riferito al ministro Urso ieri, è purtroppo e troppo spesso sempre dietro l’angolo e lo vediamo quotidianamente anche nel fare la spesa alimentare.

Come Confesercenti saremo impegnati nella attenta analisi dell’andamento dei prezzi delle materie prime e dei servizi per favorire la clientela dei nostri imprenditori nel miglior modo possibile”.

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