Roma, Udinese e Cremonese, tre gare alla fine della stagione. Con un solo punticino da conquistare per avere, anche con l’ausilio della matematica, la certezza di poter disputare nuovamente il campionato di Serie A, mister Sousa avrà probabilmente l’occasione di chiamare in causa gli elementi meno impiegati nel periodo clou della stagione. Alcuni di loro sono in prestito e devono guadagnarsi la riconferma, altri sono di proprietà e bisogna cercare di non depauperare il patrimonio tecnico del club. Bonazzoli è rimasto in panchina nelle ultime 5 partite di fila, la sua ultima apparizione è datata 16 aprile (32 minuti da subentrato a Torino), mentre per trovare la sua ultima da titolare bisogna tornare addirittura al mese di febbraio. Il suo bilancio (2 gol in 24 presenze) non è all’altezza dell’investimento affrontato in estate dalla società. Valencia (13 presenze per totali 263 minuti in campo) non avrà altre chance, essendosi infortunato. Sta provando a rientrare Crnjgoi (che ha totalizzato solo 295 minuti di gioco). Troost-Ekong, sebbene abbia smaltito il problema al ginocchio, è reduce da quattro gare trascorse interamente in panchina e, fin qui, si è dovuto accontentare delle briciole (338 minuti). Tutti gli altri giocatori, quelli reduci da infortunio e finalmente recuperati (come Maggiore), quelli che con Nicola erano finiti nel dimenticatoio (vedi Kastanos e Vilhena), sono stati recuperati e impiegati con una certa costanza da Sousa, che è riuscito a tirare fuori il meglio praticamente da tutti i giocatori coinvolti nel progetto. Bonazzoli, Crnigoj, Troost-Ekong, assieme al lungodegente Fazio e all’indisponibile Valencia, sono invece gli elementi meno impiegati nel corso della gestione del tecnico lusitano. Il tempo per dimostrare il loro valore stringe e anche quello per strappare una riconferma per il prossimo anno.