Quindici degli indagati – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – sono dirigenti, funzionari e tecnici facenti capo – oggi o in passato – alla Provincia di Salerno, che si occupano attualmente o che si sono occupati negli anni scorsi di quel maledetto tratto di strada.
Inseriti nel registro degli indagati anche il padre di Nicola Fusco, Raffaele, e una delle tre sorelle, in quanto direttore tecnico della società proprietaria del bus sul quale viaggiava il 29enne e la società stessa, come persona giuridica.
Le ipotesi di reato per le 17 persone fisiche sono quelle di concorso di cause, di cooperazione nel delitto colposo e d’omicidio colposo.
L’ipotesi in capo alla società, invece, è di illecito amministrativo: riguarda la presunta responsabilità e la presunta violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
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