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De Luca: «La cultura del mare significa lavoro. Ma deve essere protetto dall’inquinamento»

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«La cultura del mare significa, innanzitutto, una cosa: il lavoro». Il governatore Vincenzo De Luca, alla seconda edizione della Giornata del mare e della cultura marina, in piazza della Libertà a Salerno, ribadisce la necessità di potenziare gli investimenti sul mare. «Noi – ricorda, rivolgendosi a studenti presenti – siamo impegnati in un programma di rilancio della nostra portualità, nella realizzazione di approdi turistici, nello sviluppo del traffico marittimo, dei collegamenti via mare. Cioè, stiamo lavorando per creare occasioni di lavoro per voi che frequentate gli istituti nautici. Quindi vi chiedo di impegnarvi con entusiasmo nella vostra attività scolastica».

«Mare significa l’ambiente, significa la cultura dell’ambiente – ha proseguito – il mare è un elemento vivo, che va protetto. Va protetto, innanzitutto, dal punto di vista dell’inquinamento. Non ha senso parlare di mare se non completiamo il lavoro che è in corso per il disinquinamento del mare, stiamo lavorando per avere tutta la fascia costiera, dal Garigliano, dal Volturno fino a Sapri, balneabile. Perché se abbiamo la balneabilità sulla fascia costiera della Campania, abbiamo creato un pezzo di economia della regione davvero straordinariamente importante. Stiamo completando la rete di depurazione, il collettamento delle reti fognarie, avevamo pezzi di territorio regionale che non ne avevano. Oggi, possiamo dire che, nel 90% dei casi, abbiamo il mare balneabile, dal litorale domitio alla costa cilentana».

«Ma non basta. Dobbiamo fare i lavori di protezione della costa – prosegue De Luca – perché c’è un fenomeno di erosione che rischia di portare via gran parte delle spiagge della fascia costiera, con lavori di realizzazione di dighe soffolte e di tutto quello che serve per proteggere la nostra costa. Siamo in piazza della Libertà, questa piazza è aperta verso il turismo crocieristico, c’è la Stazione marittima disegnata da Zaha Hadid. Dovremo raddoppiarla, triplicarla perché, ormai, abbiamo un flusso tale di turismo crocieristico che ci impone anche un adeguamento delle strutture».

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