Incrementare il bottino di punti conquistati in trasferta (solo 15), cercare di mantenere inviolata la porta così da chiudere la stagione con 60 gol al passivo (e lasciare ad altri il triste primato delle peggiori difese), dimostrare che sia coi titolari che con le seconde linee in campo è possibile fare risultato, perché con Paulo Sousa è cresciuto tutto il gruppo e non solo una parte della rosa. Sono questi gli obiettivi che la Salernitana cercherà di centrare nell’ultima gara della stagione, per congedarsi dal campionato di Serie A 2022/23 nel migliore dei modi. Finora i granata in trasferta hanno vinto solo 2 volte, in casa della Lazio e a Lecce. Il tecnico lusitano, che attende il primo hurrà lontano dall’Arechi, vorrebbe provare a migliorare il dato del rendimento esterno, per avvicinarlo il più possibile a quello interno (27 i punti conquistati dal team dell’ippocampo tra le mura amiche). Dopo aver concesso 3 reti alla Fiorentina, 2 a testa ad Empoli, Roma e Udinese, la Salernitana proverà poi a conquistare un altro clean sheet (l’ultimo, il settimo in stagione, è arrivato lo scorso 13 maggio con l’Atalanta nel Principe degli Stadi) o almeno a consentire al suo portiere di correre meno rischi rispetto alle ultime partite. Nelle gare esterne, tra l’altro, la Salernitana subisce sistematicamente almeno un gol da 6 incontri di fila (8 in totale), l’ultimo clean sheet in trasferta è datato 6 marzo (0-0 in casa della Sampdoria). Infine, se è vero, come sembra possibile, che Sousa conceda spazio agli elementi fin qui meno impiegati allo stadio Zini, allora è lecito attendersi dai vari Nicolussi Caviglia, Bohinen, Maggiore, Crnigoj, Sambia, Botheim, dallo stesso Piatek e magari da Bonazzoli (se venisse ripescato anche lui nell’atto conclusivo della stagione) un contributo in termini di voglia, grinta, applicazione, efficacia, diverso da quelli forniti in passato.