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Rocco Hunt al Corriere: “A Salerno ci chiamano pisciaiuoli. Io a 15 anni al mercato del pesce per pagarmi i video”

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Rocco Hunt, rapper italiano dallo sguardo intellettuale, ha raccontato le sue origini prima del successo. Ai microfoni del Corriere, l’artista ha dichiarato di aver fatto il pescivendolo all’età di 15-17 anni: “Noi di Salerno ci chiamano “i pesciaioli”. Mi svegliavo anche alle quattro di mattina, se c’era il mercato. E quando uscivo incontravo i miei amici che tornavano dalla discoteca, che invidia. Ma con quei soldi mi sono prodotto il primo video, che in un mese ha fatto 40 mila visualizzazioni su YouTube e alla fine mi ha chiamato la Sony“.

Rocco Hunt proviene da una famiglia umile e la sua casa non era certo una reggia: “La casa era umida, specie d’inverno, ma non c’erano i soldi per chiamare il pittore e togliere le macchie. Però le canzoni più belle le ho scritte lì, anche Nu juorno buono. Avevo fame di vita, di emozioni, di conoscenze. ” Nonostante questo i pasti in tavola non sono mai mancati a casa dell’artista: “Quella mai, ringraziando Dio. Papà era operatore ecologico e si è sempre fatto in quattro per noi, anche quando è rimasto disoccupato e lo vedevo piangere la sera”.

Rocco Hunt, sempre molto discreto sulla sua vita sentimentale, ha svelato come ha conosciuto sua moglie Ada: “Siamo amici dall’adolescenza, da quando lavoravo in pescheria. Siamo sposati da 6 anni, oddio no, da 7, se mi sente mi ammazza” ha dichiarato l’artista al Corriere della Sera.

Il rapper ha poi confessato che ci è voluto un lungo corteggiamento per conquistarla: “Come tutte le donne si è fatta desiderare, le sono stato appresso per due o tre anni. Poi, quando cominciava a cedere, mi sono fatto desiderare io. Ma ho resistito due mesi“. Hunt è diventato papà a soli 23 anni: “E sono fortunato, Giovanni detto Giò Giò a sei anni è un bambino sensibile, educato, per niente viziato, frequenta una scuola internazionale a Milano“.

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