E’ finito nei guai per violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità un medico dell’ospedale “Ruggi” di Salerno in seguito alla denuncia a suo carico sporta da una donna di Capaccio Paestum. Il gip Francesco Guerra ha dunque accolto la richiesta della pm Ivana Niglio della Procura della Repubblica di Salerno, la prima udienza si terrà il 13 settembre davanti alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Salerno.
La donna, che si è costituita parte civile ed è assistita dall’avvocato Giuseppe Caceci, nel 2019 si è sottoposta ad una visita medica in un Centro polidiagnostico di Salerno per verificare la presenza di linfonodi. L’imputato, dopo averla visitata, le prenotò un secondo controllo da tenersi nella settimana successiva e di sera al “Ruggi”. Il medico, secondo quanto denunciato dalla donna, si disse preoccupato per la presenza di linfonodi ingrossati e così le chiese di spogliarsi totalmente, restando solo in biancheria intima. Poi si sarebbe poggiato dietro di lei e avrebbe iniziato a palpeggiarle i seni e, dopo averla fatta stendere sul lettino, anche le parti intime. La donna, scossa da quanto stava accadendo, interruppe la visita e si rivestì. Una volta a casa confidò al marito quanto accaduto e decise di sporgere denuncia ai Carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo.
Il medico protagonista della vicenda giudiziaria è già stato condannato a 3 anni di reclusione per lo stesso genere di reato, sia in primo grado che in Appello, oltre che alla sospensione dell’esercizio della professione per 36 mesi e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni (si attende la pronuncia da parte dei giudici della Corte di Cassazione).
L’imputato, a sua discolpa, ha affermato che la visita non si sarebbe mai tenuta all’interno del “Ruggi” e che le sue sarebbero state solo delle manovre per verificare la presenza di infezioni ai genitali. Le indagini svolte dai militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica, collocano però il medico nell’ospedale salernitano nel giorno e nell’orario della visita nel corso della quale avrebbe commesso gli abusi nei confronti della donna che lo ha denunciato.