“Basta uccidere le donne. Basta picchiare le donne. Basta abusare delle donne. Nel fine settimana abbiamo dato un altro doloroso addio a un’altra giovane donna violentemente strappata via da tutti noi troppo presto. Giulia, una giovane donna, incinta di 7 mesi, che viveva vicino a Milano, in Italia. Il 27 maggio è stata picchiata, accoltellata, uccisa e il suo corpo è stato bruciato”. Con queste parole la presidente Metsola ha fatto riferimento al funerale di Giulia Tramontano rivolgendosi a tutti i leader degli stati membri presenti in aula.
“Non possiamo diventare immuni a questo orrore dell’abuso domestico, del femminicidio e della violenza contro le donne. Non possiamo permettere che questo ciclo continui”. La leader maltese ha parlato del delitto di Senago definendolo un caso scioccante, ma non isolato. Nelle ultime settimane sono stati molteplici i femminicidi in tutta la comunità europea. La presidente ha citato vari casi facendo riferimento anche ad Anna e Vanessa in Spagna, Delia in Portogallo, Fatiha in Francia.
Le parole della Metsola ribadiscono ancora una volta l’attenzione delle istituzioni comunitarie verso il fenomeno dei femminicidi. Negli scorsi giorni l’Unione Europea aveva aderito alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, il primo strumento internazionale giuridico per la prevenzione di casi che stanno purtroppo diventando all’ordine del giorno.
“L’Ue è dalla parte delle donne per proteggerle dalla violenza. Siamo determinati a prevenire, condannare e combattere la violenza contro le donne in tutte le sue forme”. Queste erano state le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con cui aveva annunciato l’adesione di Bruxelles alla Convenzione.
Olindo Nuzzo