“Nella denuncia di questi medici si parla in maniera esplicita di spostamenti di personale, letteralmente dirottato al Pronto soccorso da altri reparti. Se confermati sarebbero fatti molto gravi che minano la credibilità dell’azienda sanitaria. A maggior ragione se pensiamo che si tratterebbe non di casi isolati ma di una consuetudine che, a detta dei medici stessi, dura ormai da anni”.
Un atto incongruo, secondo Tommasetti, che mette in evidenza anche le carenze della struttura ospedaliera: “È impensabile che il Pronto soccorso di un’Azienda Ospedaliera Universitaria possa tirare avanti con unità dirottate da altri reparti. Siamo consapevoli delle difficoltà ma si rischia di lasciare sguarnite aree essenziali: tra coloro che hanno presentato l’esposto ci sarebbero cardiologi, pneumologi, neurologi. Si vanno a svilire le competenze del personale sanitario per tappare buchi e si espone il medico a conseguenze pesanti in caso di diagnosi errate. Non superfluo aggiungere, infine, che scelte simili vanno a discapito della qualità dell’assistenza ai pazienti”.
Il consigliere regionale invita i vertici dell’azienda “a non restare silenti davanti a queste accuse. Dopo la fuga dei cardiologi, ora i medici in prestito al Pronto soccorso rischiano di gettare ulteriore discredito sulle tante professionalità di alto livello della struttura”.