A qualcuno magari suonerà come una novità, ma è dalla notte dei tempi che il Codice della Strada va rispettato non solo da automobilisti, camionisti e motociclisti, ma anche da pedoni e ciclisti. Non dipende certo dal mezzo o dal numero di ruote. Eppure, ci sono quelli che – nel momento stesso in cui inforcano la bicicletta – si proiettano in un mondo parallelo, pensando di partecipare al Giro d’Italia o al Tour de France, tra strade completamente liberate per l’evento, senza semafori, senza strisce pedonali, senza regole. E allora si va di pedalata allegramente, passando col rosso, sorpassando le auto a sinistra, intimando col campanello alla signora che vorrebbe attraversare la strada sulle strisce che non deve muoversi perché passa il giro. Non è così che funziona: esiste un codice da osservare, ci sono delle regole, dettate innanzitutto dal vivere civile. Per il Giro d’Italia c’è sempre tempo, basta allenarsi. Ma, di certo, non in pieno traffico cittadino.