Nell’estate 2021, il minorenne era ospite presso la comunità “Effatà, apriti” di Principato Prata Ultra, in Irpinia, diretto dal sacerdote condannato. La sentenza di primo grado ha disposto anche il riconoscimento dei danni alle parti civili, ossia il minore e i genitori, assistititi dai legali Giovanni e Benedetta Falci del foro di Salerno. Le indagini, coordinate dal procuratore Domenico Airoma, vennero avviate dopo la denuncia presentata dal padre del ragazzo.
In aula l’imputato – attualmente detenuto ai domiciliari in custodia cautelare – ha rilasciato dichiarazioni spontanee, respingendo ancora gli addebiti. Le motivazioni saranno depositate tra 45 giorni. “La Corte d’appello fa propria la ricostruzione del tribunale di Avellino che – dichiara l’avvocato Giovanni Falci – con una motivazione precisa, né complicata né semplificata, ha fatto piena luce su questa squallida vicenda”.
Fonte il Fatto Quotidiano
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