Il deficit d’infermieri in Campania calcolato da Fnopi supera di poco le sei mila unità (6300). Ma considerando i nuovi pensionamenti e le risorse umane necessarie per «mettere a terra» micro ospedali, case di comunità e quanto previsto dal Pnrr nella revisione territoriale del Sistema sanitario nazionale (rapporto Crea), «si superano ampiamente le 10mila unità. «Bisogna infatti considerare, come fa il Centro per la ricerca economica dell’università di Tor Vergata, i tanti infermieri che mancano già nel Sistema sanitario regionale (6299), e sommare a questi – si legge in una nota – quelli che serviranno a popolare le nuove strutture destinate dal Pnrr al territorio, più i nuovi pensionamenti. Ecco come si arriva ai 10mila infermieri mancanti in Campania».
«Sono numeri impietosi, che collocano la Campania tra le regioni d’Italia con il più grave buco di personale infermieristico», sottolinea Teresa Rea, presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli nella missiva urgente inviata al presidente De Luca, dopo i dati pubblicati nella XI edizione del rapporto Crea (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità).
«Chiediamo ai vertici della Regione un incontro per affrontare il problema legato alle carenza, ma anche per programmare un’assistenza territoriale equa e appropriata per la quale servono più infermieri e più qualificati. Il rapporto Crea Sanità – aggiunge Rea – ha scattato una fotografia di un’Italia divisa in due, con Regioni tutte del Centro-Nord in cui l’assistenza sicuramente è migliore e Regioni – tra cui tutte quelle del Sud – che invece sono assolutamente penalizzate e indietro per poter garantire quasi tutte le dimensioni analizzate dal rapporto: appropriatezza, equità, sociale, innovazione, esiti, e dimensione economico-finanziaria»
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