“Canalone è dimenticata dall’amministrazione comunale: occorrono interventi urgenti su più fronti“. Lo dichiara il consigliere comunale di Oltre Donato Pessolano.
“Il quartiere collinare, che sovrasta il centro storico e che rappresenta, nei fatti, un’importante porta d’ingresso a monte della città, è ormai completamente fuori dall’agenda del Comune, che non riesce a garantire i servizi essenziali ai residenti: la qualità di vita nel quartiere è molto scarsa sotto vari profili.
La sosta è spesso impossibile: pochi sono gli stalli disponibili, spesso utilizzati anche da non residenti nell’area per accedere al centro storico alto o a strutture pubbliche come quella dell’archivio del Comune.
Inoltre, il traffico nella zona, cui si può giungere soltanto attraverso il viadotto Gatto o via Salvatore De’ Renzi, è paralizzato in molte fasce orarie della giornata, per via della presenza di camion diretti al Porto. Non ultima, anche la condizione del torrente Fusandola che, alla stregua di tanti corsi d’acqua che attraversano la città, risulta in più punti ostruito da resti di vegetazione che potrebbero, in presenza di forti precipitazioni, ostacolare il regolare flusso delle acque incrementando il rischio esondazione in un’area già particolarmente sensibile.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla trasformazione in parcheggio del campetto ormai abbandonato da un decennio, sito in Piazzale San Leo, anche a servizio del vicino Conservatorio.
Anche l’edificio scolastico del quartiere, ormai inattivo da circa dieci anni, potrebbe, se adeguatamente recuperato, essere destinato, con opportuni accordi tra le istituzioni coinvolte nella gestione, in una struttura polifunzionale al servizio della comunità locale.
L’amministrazione, tuttavia, al momento è intenta alla gestione dei suoi equilibri interni, trascurando la vivibilità dell’intera città, dal centro alla periferia.
E’ ora che Palazzo di Città si attivi, garantendo quantomeno l’ordinaria amministrazione e mettendo fine a questa lunga fase di immobilismo che sta danneggiando, ormai quasi irreparabilmente, l’immagine della città e la sua vivibilità“.