La sentenza con la quale i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso dei suoi legali è – come riporta il quotidiano “la Città” oggi in edicola – immediatamente esecutiva.
Il professionista secondo l’accusa costrinse una paziente a subire atti sessuali – camuffati da manovre specialistiche – nel corso d’una visita.