Gettare il sasso per poi ritirarsi e, dal loggione della presunta superiorità culturale, osservare l’effetto che fa.
È storia vissuta e stravissuta: provocare, proponendo trovate editoriali discutibili (per geolocalizzazione, non per stile) e poi tacciare di arretratezza chi non accoglie favorevolmente l’iniziativa.
C’è del sadico, in tutto ciò: puro piacere di godere delle reazioni di pancia.
Col gusto e la precisione algebrica del ragazzino che, munito di lente d’ingrandimento e ramoscello, si diverte a sfruculiare il formicaio.
Ovviamente, non tutti dispongono degli strumenti adeguati per incassare indifferentemente.
Il tranello, applicato con cura, ha fornito gli effetti sperati: il libro in questione è stato pubblicizzato a dovere, venderà il triplo altrove e Salerno verrà accusata di chissà quale assurdo ostracismo nei confronti di certi colori.
Colori che, Storia alla mano, hanno rappresentato prima noi: nati a dieci passi di distanza dalla Pinacoteca Provinciale.
Alfredo Mercurio
No, vabbè
Con un triplo salto carpiato dialettico ci vogliamo togliere di dosso le etichette che giustamente ci apporranno
Ai Napoletani non và giù il fatto che noi Salernitani prendiamo le distanze da loro….
Ci hanno mancato di rispetto quando hanno organizzato la festa scudetto, con la complicità di incompetenti, prima della partita con la Salernitana ed alla fine ci sono rimasti male….
Noi abbiamo festeggiato per la salvezza e loro per lo scudetto…
Noi siamo Salernitani e non vogliamo essere confusi con la “magia” di Napoli e dei napoletani…