“Sono nato e cresciuto al Vestuti, abitavo in via Zara ed ho trascorso la mia vita, tifando per i granata. Da sempre negli stadi di tutte le serie e di tutta Italia i tifosi hanno intonato cori offensivi nei confronti dei rivali.
I tifosi del Milan se l’Inter perde in Europa festeggiano, allo stesso modo quelli della Lazio se perde la Roma. Eppure sono della stessa città! Si augurano di tutto! Addirittura i tifosi avversari del Torino in più di un’occasione hanno invocato un’altra Superga!
Non ricordo – ha scritto Provenza – tifosi scrittori o tifosi intellettuali che abbiano espresso giudizi di condanna. Ci sono tanti tifosi laziali che ascoltano Francesco De Gregori, grande tifoso della Roma. Il cantautore infatti ha sempre evidenziato la sua fede giallorossa senza offendere la tifoseria laziale. Ci si dice di tutto, ma l’importante è che questi sentimenti anche di “odio calcistico” restino circoscritti nell’ambito delle dinamiche del pallone.
Gli ultras delle diverse squadre italiane, pur fronteggiandosi in modo veemente in occasione delle partite, si rispettano reciprocamente, Ne è prova evidente la sensibilità e la vicinanza manifestate nelle curve quando una tifoseria avversaria viene colpita da un lutto o da una tragedia. Il calcio è questo ed è stato sempre così! Il problema sorge quando la cosiddetta “intellighenzia” di una città comincia a filosofeggiare e ad esprimere contenuti critici sul comportamento dei tifosi. Probabilmente molti di questi intelligentoni che in questi giorni stanno occupando massicciamente i social con giudizi poco lusinghieri sui Salernitani non sono mai entrati in uno stadio e non sanno di cosa parlano.
Vi siete chiesti come mai a Salerno, artisti napoletani, sfegatati tifosi del Napoli (scrittori, cantanti, poeti ecc) quando si esibiscono nella nostra città ricevono applausi e e vengono accolti con entusiasmo a differenza del sig. De Giovanni? Ci sarà un perchè?
Evidentemente lo scrittore napoletano ha espresso giudizi poco edificanti sui salernitani e su Salerno e questo l’ha fatto non nello stadio, dove può essere tollerato, ma dall’alto della sua posizione privilegiata di personaggio pubblico. Il sig. De Giovanni quando fa certe affermazioni deve assumersi le conseguenze e non deve strumentalizzare la situazione con un vittimismo sostenuto peraltro masochisticamente dai suoi lettori salernitani.
Allo stesso modo i signori De Silva e Quagliariello non devono speculare su quanto accaduto. Nessun evento è stato annullato, anzi dopo il post che sottolineava la non opportunità della presentazione del libro in questo momento storico a Salerno, mi sembra che tutti o quasi tutti si siano schierati a favore dell’autore del libro.
Perchè rinunciare alla presentazione? Non vi è un motivo valido, se non quello di conseguire una maggiore pubblicità, screditando la nostra città. Sia De Silva che Quagliariello hanno avuto ed hanno rapporti significativi con Salerno, evidentemente non amano la nostra città e soprattutto non la rispettano, perchè sanno bene che non sarebbe successo nulla, anzi poteva essere un momento allegro di aggregazione. Peccato!“.