“I crimini informatici sono un problema di tutti: delle istituzioni e delle persone” ha detto il rettore della Federico II Matteo Lorito “Per questo motivo c’è bisogno di figure nuove per poter contrastare situazioni complicate in quella che è diventata una lotta quotidiana. Abbiamo in ateneo le competenze necessarie, le mettiamo a disposizione e ci aspettiamo un successo”.Vittorio Amato, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche: “L’obiettivo è colmare una lacuna nell’offerta formativa del Mezzogiorno perché corsi di laurea simili sono presenti in atenei del Centro Nord.
Da una analisi effettuata sulle iscrizioni, ci siamo accorti che vi è una domanda consistente. E ovviamente la Federico II non poteva rimanere inerte di fronte alla richiesta degli studenti”. A proposito del nuovo corso di Laurea, il coordinatore Giacomo Di Gennaro ha aggiunto: “Ci sembrava quasi obbligatorio in un contesto dove tra l’altro c’è un grosso problema determinato dalla presenza radicale della criminalità organizzata”.
“Questa nuova laurea magistrale nasce dalla volontà di mettere insieme competenze di tipo eterogeneo” ha spiegato il responsabile della Cyber Hackademy, Simon Pietro Romano “in particolare dalla volontà di creare un profilo professionale che abbia la capacità di effettuare investigazioni di tipo criminologico”. Gli studenti si confronteranno con sfide di complessità crescente: si partirà dall’attacco informatico, la vulnerabilità, la minaccia in rete, l’hackeraggio fino allo studio di casi più complessi.
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