I fatti
I fatti della causa risalgono al 2021 quando l’agricoltore ha ricevuto il contratto per 87 tonnellate di cereali da consegnare a novembre e sul messaggio c’era scritto: «Si prega di confermare». A questo messaggio l’agricoltore ha risposto con l’emoji del pollice in su. Ma il prodotto non è mai arrivato all’azienda che ha quindi fatto causa ad Achter per violazione del contratto, puntando proprio sul fatto che quell’emoji avesse siglato l’accordo. La decisione del giudice si basa anche sul fatto che Achter in più occasioni ha risposto con dei semplici «yup» e ha poi rispettato la consegna. Pertanto, quel tipo di messaggio è un simbolo – secondo la Corte – di una conferma del contratto. A questo proposito, il giudice ha sottolineato che «la Corte non può, né dovrebbe, tentare di arginare la tecnologia. È la nuova realtà».