Dall’industria al turismo, quante offerte
«Il settore dell’industria nel suo complesso programma 5.920 entrate nel mese di luglio: +40% circa rispetto a luglio 2022. Anche il comparto dei servizi è positivo come andamento: le imprese ricercano 9.230 lavoratori con un +14%, rispetto ad un anno fa». È il turismo, ad ogni modo, «a offrire maggiori opportunità di occupazione, con i servizi di alloggio e ristorazione che ricercano 3.530 lavoratori nel mese e circa 6 mila nel trimestre, in linea con la tendenza nazionale». Si conferma positiva la domanda delle imprese rivolta ai giovani, «pari al 32% degli ingressi».
Cresce però la percentuale delle figure «introvabili»
In aumento, però, il dato relativo alla difficoltà di reperimento: «in 37 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati, dato che a luglio 2022 era pari al 30%.
Il 21% delle imprese assumerà personale immigrato
Il 21% delle imprese interpellate ha annunciato che assumerà personale immigrato. In linea generale il 16% delle aziende prevede che nel mese di luglio attiverà nuovi contratti di lavoro.
Le entrate previste per tipologia di profilo e contrattuale
Il 40% delle imprese ha comunicato l’intenzione (e la necessità) di contrattualizzare operai specializzati e conduttori di impianti; il 29% è alla ricerca di addetti collegati alle professioni commerciali e dei servizi; il 14% sollecita al mercato profili generici; l’11% dirigenti, specialisti e tecnici; il 6% cerca impiegati per il proprio organico. «Le entrate previste si concentreranno per il 61% nel settore dei servizi e per il 71% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; nel 14% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’ 86% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita)».
Solo il 5% dei posti destinati ai laureati
Solo il 5% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato. Il 30 ai diplomati, il 15 a chi ha qualifica o diploma professionale e il 49% a chi ha frequentato la scuola dell’obbligo.
Fonte Corriere del Mezzogiorno