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Salerno: Lunedì prossimo ci sarà la presentazione del libro di Pina Basile a Piazza Dante sulla Lungomare

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La Professoressa, cav. Pina Basile, Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, instancabile promotrice culturale, illuminata mecenate, esempio di grande generosità e umanità con una estesa rete di relazioni interdisciplinari, ha licenziato alle stampe, per i tipi dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato,  un’ importante fatica dantesca, “Dante per sempre”, con versione in inglese, prefata da due dantisti di vaglia, Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, che coglie, nello studio, l'”osmosi fra due elementi importanti del discorso [di Basile]: l’opera e la vita” dell’Autore, e Rino Caputo, Professore ordinario di Letteratura italiana alla Tor Vergata e Direttore della Rivista Internazionale Dante, che definisce la Basile” studiosa e dantologa di competenza non improvvisata”, sottolineando entrambi la preziosità del testo.

L’agile volume, di facile e piacevole lettura, si addentra nell’universo multiprospettico di Dante, in sei capitoli, che ne sviluppano gli aspetti basilari, che vanno dal percorso esistenziale del Poeta alla genesi della Commedia, indugiando sul Grande Esule, per passare a Dante e i papi, soffermandosi ancora sui medici e sulle malattie nella Commedia, sull’uxoricidio di Francesca da Rimini e di Pia de’ Tolomei e su Dante e Leonardo.

Il volume sarà presentato a Salerno in Piazza Dante Alighieri (zona Lungomare antistante il Palazzo delle Poste) lunedì 17 luglio 2023 alle ore 19.00, dal Prof. P. Michele Bianco e, in collegamento streaming da New York, dal Prof. Rino Caputo, moderatore dei lavori, il Prof. Carlo Santoli dell’Università di Salerno. Don Bianco, filosofo, umanista e letterato dall’approccio interdisciplinare, affronterà temi trattati dalla Basile, e si attarderà sicuramente sull’esplorazione conoscitiva e sull’attraversamento redentivo del triplice Regno ultraterreno che affonda le radici nella tradizione della teologia cristiana, nelle storie bibliche, nei poemi epici della classicità, nelle autorità dei filosofi antichi e medievali, nella letteratura geografica e apocalittica, in una stagione di incomparabile ricchezza speculativa e in una civiltà intrinsecamente permeata di ideali evangelici che consentono a Dante di diventare un creativo estremamente geniale dalla capacità sintetizzatrice ineguagliabile, essendo egli, per Von Balthasar, sintesi di scolastica e di mistica, di antichità classica e di cristianesimo, di concezione sacrale dell’impero e della Chiesa francescana, mettendo insieme l’amor cortese e la sapienza della scuola medievale, diventando così “numero primo indivisibile”.

Don Bianco, letterato e teologo, certamente affronterà la teologia di Dante, la ” divina scienza” nel suo momento fontale, ossia nell’intelletto divino, leggendo, biblicamente, nei quattro sensi, la poetica della Commedia, così come indicato dallo stesso Dante nell’Epistola a Cangrande, ossia letterale, allegorico, morale e anagogico, per comprendere il viaggio nei tre Regni dell’ oltretomba,  che condurrà Dante al cospetto di Dio, in analogia con l’Itinerarium in Deum di Bernardo e di Bonaventura, e per capire la trasposizione allegorica che vede l’evoluzione di ogni allegoria in teologia:dalla Beatrice storica e donna gentile della Vita nuova alla Donna/Filosofia del Convivio alla Beatrice/Teologia della Commedia.

Il poema è sacro  ed è biblico proprio per questo suo evolversi di ogni allegoria in teologia da parte del poeta cristiano Dante che presenta la sua purissima poesia in un diario dell’anima inteso quale storia della salvezza. E ci ricorda Dostoevskij che sarà proprio la bellezza della poesia che salverà il mondo. La professoressa Pina Basile, in definitiva, ci presenta Dante come poeta teologale e come poeta della bellezza nella sua poetica teologale e nella sua teologia poetica.

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