“La nostra provincia e il Cilento non sono purtroppo immuni a questi fenomeni. Da febbraio di quest’anno sono in corso controlli affidati all’Asl Salerno, in particolare nell’area interdistrettuale 69 (Capaccio Paestum/Roccadaspide) e 70 (Vallo della Lucania/Agropoli), nei confronti delle aziende zootecniche. Un capo di bestiame, in caso di esito dubbio del test per la Tbc, va immediatamente isolato e, se confermata la positività, va avviato alla macellazione”.
Eppure, osserva il consigliere regionale, “risulterebbero diverse segnalazioni da parte di aziende zootecniche di allevamento di bovini allo stato brado, collocate nella zona sud della provincia di Salerno, più precisamente nei territori compresi tra Vallo della Lucania e Capaccio-Paestum, circa il mancato rispetto della procedura standard da parte dell’Asl Salerno. Un’azienda di Sacco ha finanche presentato al riguardo un esposto alla Corte dei Conti e avvisato la Procura della Repubblica competente.
Nella circostanza, a loro dire, sarebbe stato omesso il primo passaggio, ovvero inoculare la tubercolina, procedendo direttamente al prelievo del sangue, creando un danno erariale da migliaia di euro (il costo è di 90 euro a capo)”.
Tommasetti chiede, quindi, di conoscere i provvedimenti adottati, considerato che “tali violazioni, se confermate, lederebbero i diritti dei titolari delle aziende, mettendo in pericolo la sopravvivenza delle imprese zootecniche nei territori compresi fra Vallo della Lucania e Capaccio-Paestum dove tali attività rappresentano la fonte di sostentamento principale, se non unica, delle famiglie interessate. Si faccia chiarezza sullo sperpero di denaro pubblico denunciato”.