«Scelga il suo ruolo: è presidente del Consiglio comunale ma dal suo modus operandi sembra che faccia tutt’altro – ha scritto Pessolano – ha abbandonato sin dall’inizio dell’esercizio del suo mandato la terzietà che si addice alla sua figura, prescritta, peraltro, dallo statuto del Consiglio Comunale.
Negli ultimi mesi, il suo ruolo di super-assessore supplente di fatto è cresciuto sempre più in perimetro e modalità di azione: la sua pagina social, del resto, è emblematica in tal senso.
E sebbene sia sempre positivo impegnarsi per il bene della città, è bene che sia la giunta a farlo, siccome, purtroppo, palazzo di città ha abbandonato da tempo la sua funzione di dare risposte alle tante esigenze dei salernitani, che non possono fruire, ormai da tempo, nemmeno di tanti servizi che una normale ed ordinaria amministrazione a farlo».
Non è tardata ad arrivare – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – la risposta di Loffredo: «La terzietà che contraddistingue il mio incarico non è mai stata messa in discussione, ma allo stesso tempo, il mio essere super partes non può impedirmi di esprimere delle opinioni e di adoperarmi per l’amore ed il bene di Salerno.
Anzi, ritengo che ognuno di noi, anziché disperdere energie in sterili polemiche, dovrebbe rimboccarsi le maniche e agire per favorire la crescita del nostro territorio e della nostra comunità».