“Con i ragazzi non cambia l’approccio musicale: è lo stesso che adotto con un’orchestra di professionisti, e il lavoro parte sempre dal rispetto per la partitura”. Parole di Fabio Luisi che con l’appuntamento sul Belvedere di Villa Rufolo ha chiuso la tournée italiana in tre tappe alla guida dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala.
L’Orchestra della Scuola scaligera, che vanta una lunga collaborazione con il maestro, non ha tradito le attese riuscendo a tener testa, anche nella Città della Musica, al programma scelto, non certo dei più semplici visto che sono stati proposti due capisaldi del repertorio sinfonico russo fra la fine dell’800 e il primo Novecento: la Suite n.3 de L’oiseau de feu di Stravinskij, la più ampia delle tre suite che lo stesso compositore aveva tratto dal balletto, di cui aveva modificato in parte la strumentazione e un capolavoro assoluto come la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Čajkovskij.
I 65 elementi dell’ensemble provenienti da nove Paesi diversi e con un’età media di 24 anni, hanno dato sfoggia di tecnica e preparazione sopraffina tenendo il palco con personalità guidati con la proverbiale empatia da Luisi.
Il folto pubblico di Ravello ha apprezzato tributando alla giovane formazione applausi generosi e standing ovation finale.
Il concerto è stato ripreso dalle telecamere della Tv di stato giapponese NHK che sta girando in queste settimane un documentario proprio sul Maestro Luisi che dallo scorso anno in Giappone è direttore della NHK Symphony Orchestra. (ph Kidea)
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