Nello specifico, per la UOC di chirurgia d’urgenza “stiamo assistendo ad un gioco apparentemente necessitato. In verità procurato e causato da ritardi, indecisioni e cessioni di responsabilità istituzionale“.
La Cittadino – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – evidenzia poi che alla carenza di chirurghi al pronto soccorso si è risposto con la creazione di una figura interdipartimentale che coordino un gruppo di chirurghi che pagati in Alpi non effettuano solo i turni al pronto soccorso come fanno gli internisti ma anche il reparto, in sala operatoria.
Ad oggi vi sarebbe una graduatoria concorsuale il cui risultato resta ignoto ai più. “Colpisce l’apparente tentativo di ridurre la chirurgia d’urgenza da Unità operativa complessa ad unità semplice dipartimentale all’interno di un’area vasta chirurgica“, ha aggiunto la Cittadino che si dice preoccupata e perplessa rispetto al progetto che la direzione del Ruggi D’Aragona intende mettere in campo. Inoltre, la chirurgia toracica ha chiuso senza che la dirigenza aziendale battesse ciglio e ora sembra in fase di chiusura anche la cardiochirurgia d’urgenza che potrebbe essere addirittura accorpata.