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D’Angelo (Le Cronache) replica a Ventura dopo denuncia per diffamazione

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Il consigliere comunale di Fdi, Mimmo Ventura, si è sentito diffamato dall’articolo ritratto pubblicato qualche giorno fa. Siamo in un paese democratico ed è legittimo che si rivolga alla magistratura. Non so per cosa ma vedremo, come lui ha scritto, nelle aule giudiziarie semmai ci arriveremo.
Naturalmente, al di là della critica politica, legata al grande Celentano (ma comprendo che è difficile capire), per il resto c’è ampia documentazione per dimostrare quello che è stato pubblicato. Non certo di livello basso come lui ha scritto, ritengo che sia un’autocitazione, lui si che se ne intende basso livello.
Del resto il fatto che il ritratto su Ventura sia piaciuto a tutti lo scrive anche lui: nessuno del centrodestra gli ha espresso solidarietà (poi per che cosa?), nonostante avesse sollecitato qualche parlamentare ad intervenire ed è stato ignorato (a proposito di ignoranza politica), dagli stessi consiglieri comunali di partito e di opposizione”.
Comincia così la replica di Tommaso D’Angelo, direttore del quotidiano on line Le Cronache alla denuncia per diffamazione presentata contro di lui dal consigliere comunale Mimmo Ventura.
D’Angelo, nella replica a Ventura, pubblicata anche sulla edizione on line odierna di Le Cronache aggiunge che “Se vuole, a proposito di prove documentali potrei mostrargli i messaggi che  sono arrivati sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Evito di farlo per carità di patria. Di certo sarà ricordato più per le sue urla nei corridoi che per mirabolanti interventi in Consiglio comunale. Anche qui se vuole ci sono decine e decine di testimoni, ma evito anche qui perchè non mi interessa molto. Diffamatorio e privo di fondamento: e perchè mai. Se intende dire che i suoi interventi sono all’altezza di quelli che hanno reso alta la politica comunale, si legga gli interventi dei già citati Peppino Cacciatore o Ciccio Florimente e si faccia una domanda.
O se vogliamo restare nell’ambito del centrodestra  si legga il famoso intervento di Nino Colucci che inchiodò, senza pausa, per oltre otto ore, l’intero consiglio comunale. Penso di non essermi sbagliato nella critica, se lo consola non è l’unico”.
Il direttore del quotidiano Le Cronache cita poi gli atti ufficiali dell’inchiesta Sistema Salerno, che “lui (Ventura ndr)  – scrive D’Angelo – conosce bene, visto che il suo nome compare diverse volte. Quindi il suo invito alla Procura di intervenire sulla questione dei conti è giusto, come è legittimo da parte nostra invocare l’intervento della Procura per chiarire la sua posizione.
Visto che i verbali parlano chiaro e lui è un consigliere comunale, è giusto che si faccia chiarezza, considerato che all’epoca dei fatti, accertati dagli investigatori, Ventura faceva parte della maggioranza”.
D’Angelo cita alcuni episodi e poi nella replica aggiunge:  “Non serve un Principe del Foro per capire che se c’è un processo in atto dove si parla anche di assunzioni, è lecito chiedersi, davanti alle dichiarazioni rese dagli imputati, accertare chi le ha volute. Ci sono nomi e cognomi sarebbe onesto che la Procura indagasse più a fondo. Semmai si fosse sentito diffamato Ventura avrebbe dovuto denunciare chi ha reso queste dichiarazioni durante le indagini in sede di interrogatorio.
Toccherà poi ai giornalai, che tanto lui ama citare, far veicolare le notizie. E’ inutile sottolineare che la sua azione lascia il tempo che trova, non ci intimorisce e continueremo a fare il nostro lavoro in tutta tranquillità e ovviamente ci occuperemo della sua attività politica e la sua possibile candidatura alle provinciali. Per le bollette chiederò una consulenza al mio amico Enzo Casciello, potrà darmi sicuramente delle dritte.
P.s. Ringrazio nel frattempo l’intero arco parlamentare che continua a inviarmi messaggi di solidarietà e di sostegno. Vi ringrazio ma l’uscita di Ventura non mi toglie il sonno che cercherò di conciliare con un bel brano di Celentano” – conclude il direttore di Le Cronache Tommaso D’Angelo
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