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Stadio Arechi, la Barone: “Amministrazione comunale miope nei riguardi di Iervolino”

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La Curva Nord dello stadio Arechi resterà chiusa anche per il prossimo campionato. L’indisponibilità del settore popolare per i tifosi granata anche in occasione del prossimo campionato di serie A è stata l’occasione – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – per altre critiche all’amministrazione comunale di Salerno da parte della preside Elisabetta Barone, consigliere e leader dell’opposizione a Palazzo di Città.

«Penso che ancora una volta questa giunta si dimostri miope e assenza di visione strategica. Il presidente Iervolino aveva dimostrato grande interesse per la città, da uomo di cultura immaginava di fare dello sport il volano di riqualificazione e riaggregazione identitaria del tessuto cittadino ma la sua visione non ha trovato il consenso dei nostri feudatari; gli è stata rinnovata la convenzione ma ne fa un affittuario dello stadio Arechi per poco più di 60 giorni l’anno ma gli è stato impedito di investire risorse che avrebbero consentito in breve tempo di avere uno stadio da serie A.

Del fantomatico progetto da 32 milioni che la Regione avrebbe dovuto investire per rinnovare lo stadio abbiamo visto solo annunci e neanche la posa della prima pietra. Se posso esprimere una riflessione conclusiva mi viene da pensare che si vogliono creare le condizioni per invocare la venuta del Nazareno.

Tre mesi fa ho sostenuto che la convenzione capestro offerta dal Comune alla salernitana non avrebbe funzionato e che gli annunci di rifacimento dello stadio da parte della regione erano una delle tante favole narrate per sedare i cittadini.

Il contratto di affitto per poche giornate all’anno senza alcuna garanzia rispetto ad opere necessarie per uno stadio che voglia accogliere una società di serie A è una beffa per la società e per la città.

È davvero vergognoso il modo in cui si prendono in giro i cittadini salernitani. Non mi meraviglierei se Iervolino dovesse decidere di lasciare Salerno e di andare ad investire con persone più intelligenti».

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