Stesso scenario stasera con di fronte un altro virtuoso assoluto come Gonzalo Rubalcaba. 9 anni di differenza e radici e percorsi artistici eterogenei hanno caratterizzato la carriera di questi due giganti del piano, che nel pieno della loro maturità artistica hanno incrociato i loro pianoforti.
Il concerto è stato un viaggio coinvolgente nel talento cristallino di questi due straordinari artisti che hanno anche voluto ritagliarsi con spontaneità pezzi di assolo. Navigando tra le atmosfere di brani come “Joan” di Rubalcaba o “Il barbone di Siviglia” di Bollani, una bellissima reinterpretazione di Reginella, “Samba de uma Nota Só” di Jobim il concerto è stato un caleidoscopio, che ha stregato la platea della Città della musica, gremita in ogni ordine di posto, permettendole di assistere al confronto tra due pianismi differenti ma capaci di divenire complementari e capaci di dialogare con estrema naturalezza.
Simpatico siparietto quando la brezza ravellese ha fatto volare gli spartiti di Bollani capace, come sempre di scherzare con il pubblico e strappare, oltre agli applausi anche sorrisi. A chiudere la serata suggellata da applausi scroscianti e standing ovation “Caravan”, brillante omaggio a Duke Ellington proposto tra i due bis. (ph Kidea)
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