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Salerno ha dimenticato il monumento a Falcone e Borsellino (di Enzo Todaro)

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Il 19 luglio di 31 anni fa la mafia uccide Paolo Borsellino ed i cinque agenti della sua scorta. L’attentato è noto come la strage di via D’Amelio a Palermo.

Il sacrificio di Paolo Borsellino e della sua scorta è stato adeguatamente ricordato nel capoluogo siciliano alla presenza del Presidente Mattarella e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e dei vertici nazionali della Polizia di Stato.

Altre città del nostro paese che hanno conosciuto lutti e rovine per mano della mafia e della criminalità organizzata che prende i nomi di “camorra”, “n’drangheta”, “sacra corona unita” rispettivamente in Campania, Calabria, Puglia hanno con cortei e convegni ricordato la strage di via D’Amelio.

La Salerno istituzionale, come per l’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone e la sua scorta ha colpevolmente dimenticato che a via Volpe, nel cuore del centro di Salerno, è stato eretto un monumento sollecitato da un giornalista salernitano e concretamente fatto realizzare dall’allora Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, in memoria perenne di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Non una visita non un fiore! Il monumento è in completo abbandono eppure Salerno è stata terra di camorra con l’omicidio dell’avv. Dino Gassani e di altre vittime.

Paolo Borsellino dieci giorni prima di essere ucciso dalla mafia venne a Salerno per fare il compare di battesimo alla figlia dell’allora Sostituto Procuratore della Repubblica, Diego Cavaliero che egli aveva avuto come Sostituto in quella Procura di frontiera che era Marsala.

La permanenza di Paolo Borsellino a Salerno si concluse con una cena offerta dall’allora Sostituto Procuratore della Repubblica Alfredo Greco.

Nonostante tutto ciò la Salerno istituzionale ha dimenticato l’esistenza del monumento e il sacrificio di Paolo Borsellino

Sull’attentato di via D’Amelio, a distanza di 31 anni, persistono ancora tante ombre che pesano come coperchio da sepolcro

Nessuno sa o non vuol fare sapere che fine ha fatto l’agenda rossa di cui Borsellino non si separava mai.

Fiammetta Borsellino in una intervista rilasciata giovedì 19 maggio 2022 alla giornalista Alessandra Ziniti di “la Repubblica” dichiarava “mio padre e Falcone consegnati alla mafia dai loro colleghi” e ancora “siamo rimasti soli. Lo stuolo di magistrati che ci stava attorno di colpo è sparita”

La frase di Giovanni Falcone: “chi ha paura muore ogni giorno, chi nonha paura muore una sola volta” la voglio dedicare a tutti coloro che hanno paura di pubblicare notizie scomode

di Enzo Todaro

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