È evidente che, troppo spesso, le committenze e gli appaltatori trovano vantaggi reciproci nei contratti a costi convenienti, a scapito dei diritti e della dignità dei lavoratori. Questa pratica alimenta la povertà e lascia molti dipendenti in una situazione di precarietà crescente.
Un altro problema fondamentale è il continuo cambio di ragione sociale tra le società appaltatrici. Questa pratica, spesso illegale e perversa, impedisce la maturazione di anzianità e carriere per i lavoratori, con effetti disastrosi sulla loro situazione economica e professionale.
È essenziale mettere in evidenza i capitolati di appalto fin dall’inizio, al fine di garantire trasparenza e impedire pratiche elusive. I committenti non devono agire in modo furbo, ma dichiarare apertamente il costo del lavoro e quantificare in modo chiaro e trasparente il valore dell’appalto, proteggendo così i diritti dei lavoratori. Un fenomeno che attanaglia pure la provincia di Salerno
“Il lavoro povero non può essere tollerato nella nostra società,” afferma Gigi Vicinanza. “Le denunce partiranno, e chiediamo un intervento immediato da parte degli organi competenti. Inps, Camere di Commercio e Ispettorato del Lavoro devono agire per garantire la giustizia e il rispetto della gente che lavora, coloro che davvero fanno l’impresa”.
Vicinanza, dunque, si impegna a lottare in modo incrollabile per proteggere i diritti dei lavoratori. “La riforma è necessaria per garantire un ambiente di lavoro equo e dignitoso per tutti”.
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