Due fotografie tratte dallo stesso album, l’infelice raccolta di questi tempi bui e sconcertanti, un’epoca in cui molti ragazzini – del tutto privi di valori ma ben forniti di coltelli a serramanico e rabbia – sembrano avercela col mondo intero e non contano fino a dieci prima di rischiare di mandare al Creatore un loro coetaneo per una fesseria.
La gente ha paura e non lo nasconde affatto, tanto che si fanno petizioni per chiedere maggiori controlli da parte dello Stato, ma è tutto maledettamente complicato, visto che ci si vorrebbe difendere dai delinquenti incalliti, per poi scoprire che bisogna stare in guardia anche al cospetto di bambini cresciuti in fretta e male.
Si dirà: sono gli effetti del lockdown da pandemia, o della dispersione scolastica, o di falsi miti da serie TV da imitare. Si dirà. Noi aspettiamo ancora il tempo in cui si farà. L’unica ancora cui appigliarsi è la prevenzione, assai più potente della repressione, un totem cui le famiglie, la scuola e lo Stato in generale dovrebbero aggrapparsi, prima che sia troppo tardi.
Non sono gli effetti del lockdown da pandemia, o della dispersione scolastica, o di falsi miti da serie TV da imitare. Sono gi effetti, come ricorda anche Crepet, della mancanza di educazione delle famiglie. Il prodotto finale sono ragazzi a cui tutto è dovuto e che per contro non devono niente a se stessi, alle famiglie e alla società.