«In tutto questo ci sono alcune cose chiare – ha aggiunto De Luca – la confusione generale nella gestione di questa materia da parte del ministro Fitto, i ritardi clamorosi e il taglio di risorse destinato al Sud. Ma l’avventura di Fitto non è finita, perché queste modifiche andranno proposte all’Unione Europea, la quale valuterà queste modifiche e ci farà sapere quando le approverà. Quindi danno doppio, ritardi clamorosi, ma di definito non c’è ancora nulla perché attendiamo che queste cose che ci ha comunicato Fitto siano poi approvate dall’Unione Europea».
«DECISIONE GRAVISSIMA TAGLIO CASE E OSPEDALI DI COMUNITA’». Parla di «decisione gravissima» De Luca, in merito alla «volontà di togliere risorse per la medicina territoriale». Il governatore campano ha dedicato un lungo passaggio della sua consueta diretta Facebook del venerdì alla revisione del Pnrr. «Le risorse erano già estremamente limitate, 7 miliardi su 200 miliardi del Pnrr – ha spiegato De Luca – ora il Governo decide, senza alcun confronto con le Regioni e senza nessuna valutazione di merito, di tagliare rispetto alle previsioni di investimento di 450 il numero delle case di comunità da realizzare e di un centinaio gli ospedali di comunità da realizzare. Ci troviamo di fronte a una decisione gravissima».
De Luca ha ricordato che «la Campania è la regione che avrebbe dovuto realizzare più case di comunità, 170, perché abbiamo da recuperare decenni di ritardo sulla medicina territoriale. Abbiamo fatto una corsa per approvare localizzazioni, procedure amministrative e progetti entro marzo di quest’anno. Adesso abbiamo di fronte una decisione del Governo che ci taglia di una cinquantina il numero di case di comunità da realizzare. Che giustificazione dà al Governo per i tagli sui territori e sanitari? Che si troveranno altri capitoli finanziari, non il Pnrr. Per le iniziative sanitarie il Governo dice che coprirà con i fondi dell’articolo 20, risorse nazionali destinate all’edilizia ospedaliera, che dovrebbero rimanere intatte e utilizzate per le manutenzioni e gli ospedali da realizzare. Fitto dice che siccome non riusciamo a utilizzare i fondi europei, prendiamo i fondi già destinati all’edilizia ospedaliera. Anche in questo caso abbiamo una programmazione già conclusa per alcuni vecchi ospedali, per altri ipotesi di intervento come il nuovo ospedale di Castellammare di Stabia o di Sessa Aurunca. La nostra ipotesi era finanziare con i fondi dell’articolo 20. Fitto ci dice che quei fondi saranno spesi per fare case di comunità. Anziché usare fondi europei utilizziamo fondi nazionali che dovevano servire per i nostri ospedali. E’ qualcosa di sconvolgente, per il livello di scorrettezza e di irresponsabilità».
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