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Punture di spillo (di Enzo Todaro)

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Chi dalla confinante terra del capoluogo campano si trasferisce a Salerno, città ospitale e secondo capoluogo della regione, ricca di storia antica e moderna, deve tenere in somma considerazione che è un ospite, gradito e spesso riverito, e non un “proconsole” che, in concreto limita al massimo la collaborazione con le istituzioni.

La disponibilità economica lo rende ricco ma non “scopritore” di una città che non ha bisogno di essere guidata in tutti i sensi. A ciascuno il suo. Ha scritto un grande uomo del sud. Ne faccia uso corretto e non invada la politica ch’è una cosa seria diversamente nel campo in cui primeggia con le sue promesse. Finora ha dato tanto alla città, ma anche la città ha dato tanto a lui!

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Salerno istituzionale ignora la diversità! A tanti disabili è vietato, come ai comuni mortali, godersi la città, poter girare liberamente, ad esempio, per il centro storico, perchè sono tantissimi gli “ostacoli” non rimossi.
Un caso limite è rappresentato dal servizio del trasporto pubblico. Probabilmente si possono contare sulle dita di una mano i bus dotati tecnicamente per agevolare l’ingresso dei disabili.

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I sindaci di molte città a vocazione turistica con propria ordinanza hanno vietato ai residenti, agli ospiti, ai turisti di passegiare per le strade della città a dorso nudo e con addosso un pantaloncino e talvolta anche un mini costume da bagno. A Salerno succede il contrario e non è un bel vedere! Perchè il sindaco Napoli non emana la stessa ordinanza dei suoi colleghi?

di Enzo Todaro

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