Le attività investigative, corroborate anche dagli esiti di una consulenza tecnica, hanno permesso di accertare la totale difformità dei fabbricati in costruzione rispetto a quanto previsto dal titolo abilitativo, rilasciato dai competenti uffici comunali. In particolare, è stato rilevato un posizionamento dei fabbricati diverso all’interno del lotto previsto, una quota altimetrica di muri superiore al progetto approvato nonché un piano interrato non previsto, di lunghezza superiore a 10 metri.
Sulla base di tali elementi, sono state contestate ipotesi di reato riconducibili ad abusi edilizi, nei confronti dell’amministratore unico della società proprietaria dei terreni e committente e della società esecutrice dei lavori, e nei riguardi di due direttori dei lavori. Si specifica che il provvedimento cautelare è stato eseguito nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.