Di seguito pubblichiamo la nota integrale inviata alle Asl di competenza e alla Regione dall’Ordine Professionale dei Fisioterapisti delle Province di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.
Oggetto: misure per contrastare l’esercizio abusivo della professione
Gentili,
nel proseguire la proficua interlocuzione in corso con gli Enti in indirizzo, finalizzata ad affrontare in maniera sinergica tutte le criticità che riguardano il sistema sanitario e la professione rappresentata, con la presente si vuole evidenziare la problematica dell’esercizio abusivo della professione per individuare strategie comuni atte a contrastare il fenomeno. I numeri sono inquietanti se si considera che già nel 2013 il rapporto tra regolari e abusivi era di 1 a 2, in buona sostanza per ogni terapista regolare operavano almeno due abusivi. Sicuramente la mancanza di un Ordine Professionale rendeva difficile il contrasto, ma, com’e noto, con decreto del Ministero della Salute del 8 settembre 2022 n.183 è stato istituito l’Ordine dei Fisioterapisti, già albo afferente all’Ordine dei TSRM – PSTRP in virtù della legge 3/2018. Il problema riguarda, in particolare, i Centri di Riabilitazione accreditati con il SSN in cui risultano siano presenti varie tipologie di abusivi:
– fisioterapisti con titolo abilitante, ma che non hanno assolto all’Obbligo di legge dell’Iscrizione all’Ordine;
– esercenti che non hanno conseguito i titoli abilitanti e non sono quindi iscritti all’Ordine professionale;
– professionisti della riabilitazione, iscritti al proprio albo professionale, ma esercenti di fatto professioni differenti da quella per cui hanno ricevuto regolare abilitazione.
Viene riferito, inoltre, che molte delle figure citate effettuano trattamenti riabilitativi all’interno delle strutture accreditate, con prevedibili gravi pericoli per quanto riguarda la salute dei cittadini, firmano le schede di presenza dei pazienti e figurano anche nelle Piante Organiche del personale poste alla base dell’attribuzione della C.O.M. (capacità operativa massima). E’ facile comprendere, pertanto che il contrasto all’esercizio abusivo della professione è tra gli obiettivi principali dello scrivente Ordine, in quanto diretta espressione degli obblighi di tutela della salute dei cittadini, oltreché di tutela della professione e dei professionisti che si sono regolarmente formati ed hanno assolto agli obblighi di legge per svolgere la propria attività lavorativa.
Orbene, in quanto rappresentanti di una delle professioni più “abusate”, sia consentito condividere una serie di misure che potrebbero essere adottate per contrastare il fenomeno:
1) inserire sulla scheda firma dei pazienti il nome del professionista unitamente all’Albo/Ordine di appartenenza con relativo numero di iscrizione;
2) inserire negli elenchi del personale, trasmessi dai Centri Accreditati alle Asl per l’attribuzione della C.O.M., il nome del professionista unitamente all’Albo/Ordine di appartenenza con relativo numero di iscrizione;
3) pubblicizzare, sul sito delle Asl, il link per verificare l’effettiva iscrizione all’ordine dei Fisioterapisti, in modo che ogni cittadino possa in autonomia verificare se il professionista a cui si è rivolto è effettivamente iscritto all’Ordine oppure è un abusivo https://albo.alboweb-fnofi.net/registry/search ;
4) pubblicare sul sito delle Asl, nella sezione Centri Accreditati, gli elenchi del personale di ogni struttura accreditata, in modo che ogni cittadino possa verificare se il professionista cui è stato affidato è regolarmente iscritto all’Ordine. Le misure proposte sono prive di costi per le aziende e sono improntate al rispetto delle regole sulla trasparenza, senz’altro il miglior antidoto contro l’Abusivismo e la malasanità in generale. Si ritiene opportuno proporre, infine, la creazione di un Tavolo Permanente per strutturare insieme ogni misura atta a tutelare la salute dei cittadini, ed eventualmente creare protocolli di collaborazione con i NAS. Si ribadisce la più ampia collaborazione con tutte le Direzioni aziendali, affinché si ponga definitivamente fine al fenomeno dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie.