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Filt Cgil: per la tutela dei lavoratori del trasporto pubblico locale occorrono più risorse

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In questi giorni il TPL, come spesso accade d’estate, è al centro di una discussione sulla quale la Filt di Salerno ritiene opportuno far sentire la propria. La scrivente valuta che le discussioni in merito alle gare per l’affidamento dei servizi minimi in concessione in regione Campania, aperte in questi ultimi giorni dalla bulimia dichiarativa di qualche O.S., sembrano essere più incentrate sui problemi riguardanti le imprese e le associazioni datoriali che tese alla salvaguardia, alla tutela dei lavoratori e alla garanzia dei servizi resi al territorio.

La FILT è e sarà sempre in prima linea nel difendere gli interessi dei lavoratori ed è obiettivo primario garantire la stabilità economica del sistema trasporti, ma non quello di qualche azienda che intende continuare a salvaguardare solo ed esclusivamente le proprie logiche imprenditoriali che mirano solo al profitto, non a caso a quella O.S. ha risposto chi rappresenta gli interessi di piccole o piccolissime aziende.

Siamo fermamente convinti che il trasporto pubblico locale vada inteso come servizio di interesse economico generale e non può, pertanto, essere gestito da chi risponde a logiche puramente commerciali. Su Salerno operano quasi 50 imprese che a causa della loro poca capacità di investimento, di sovrapposizioni di linee, di vari dirigenti (con lauti stipendi e molto spesso con il cognome della stessa ditta), e la mancata attenzione a concretizzare un’offerta integrata, creano un’enorme dispersione delle ingenti risorse che la Regione Campania ha messo a disposizione, con enormi sforzi, per realizzare un  efficientamento  in termini ambientali, di sicurezza, di costi e  ad  aumentare il livello dei servizi.

Grandi investimenti in materiale rotabile, abbonamenti gratuiti agli studenti, risorse per incentivare il turn over nelle aziende sono tutte azioni, realizzate anche sotto lo stimolo delle OO.SS., che la regione ha messo in campo proprio per avviare un processo virtuoso di razionalizzazione del settore, di aumento di produttività con abbassamento dei costi ed aumento della occupazione.

Le procedure di affidamento in corso sulla determinazione dei servizi minimi possono rappresentare la soluzione adeguate a garantire servizi essenziali e diritti fondamentali solo se riesce a seguire il modello “Toscana” e andare nella direzione di un’unica azienda regionale che riesca ad eliminare le disparità che oggi ci sono tra i lavoratori delle diverse aziende esercenti.

Così come è necessario concentrarsi ed aprire una vertenza per evitare il sub appalto e il massimo ribasso che rischia di mantenere una parte dei lavoratori fuori dal perimetro dei diritti e delle tutele. La FILT è pronta a fare barricate su questo. La battaglia che ci viene imposto di fare è questa!!!

Eliminare la frammentazione per rispondere alle necessità di riforma del settore con un riassetto di tipo industriale per garantire uguali diritti tra tutti i lavoratori del settore.

Con convinzione abbiamo sostenuto la riorganizzazione delle aziende pubbliche ed abbiamo sostenuto gli sforzi per renderle efficienti e produttive perché portatrici di diritti e di reinvestimento degli utili in maggiori servizi e redistribuzione della ricchezza.

Le stesse sono intervenute, inoltre,  a salvaguardare occupazione e  a subentrare nei contratti di servizio di aziende fallite.

La Filt Cgil continua con forza a rivendicare che la misura da mettere in campo per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico locale è chiedere più risorse per garantire uguali diritti tra tutti i lavoratori e garantire un tpl efficiente ed efficace.

Lo scrive in una nota Il Segretario Generale Filt-cgil Salerno G. Arpino

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