Un flop – come riporta il sito web lacittadisalerno.it – figlio, a detta di Claudio Pisapia , segretario nazionale di Federcomtur, di mosse errate, sia a livello locale che provinciale, nella promozione del territorio.
«Sono state fatte – attacca Pisapia – scelte sbagliate. E sono stati bruciati, dagli enti che dovrebbero fare promozione e accompagnamento alle imprese, tanti soldi, attraverso portali farlocchi e notti bianche che non hanno portato nessun valore aggiunto».
Il risultato, a detta di Pisapia, è sotto gli occhi di tutti e, come i gamberi, invece di fare passi in avanti si sono fatti passi indietro con presenze in calo in un annata in cui il turismo in Italia ha avuto risultati più che discreti.
«Come sono lontani, almeno per il Cilento – si rammarica Pisapia – i tempi in cui la Camera di commercio di Salerno era presieduta da imprenditori veri e illuminati, come Antonio Pastore e Augusto Strianese, quando c’erano sindaci e amministratori validi che erano in grado di fare sistema».
È ora chi i cilentani imparino a fare turismo , strutture fatiscenti e modi di fare pessimi .
Penso sia solo l’inizio
Devo dire che mi fa piacere! nessuno fa autocrita tantomeno i “nostri operatori turistici” … nessuno ha il coraggio di dire che a fronte della crisi e del diminuito potere di acquisto
a) i prezzi sono lievitati
b) servizi e offerta turistica mediocre
c) i cilentani vogliono lavorare un mese all’anno e sono capaci di fittarsi anche le stalle
d) strutture mediocri
e) accoglienza mediocre
f) prezzi altissimi.
Incominciate e a ridimensonarvi e soprattutto BOLKESTAIN subito
Penso che gli albergatori del Cilento dovrebbero vergognarsi per i prezzi e quello che offrono.. All’estero è tutta un’altra cosa.. Dovete fallire per capire che nn si fa, speculazione
Mi dispiace contraddirla ma gli anni che lei parla del boom del turismo nel Cilento è stato solo un colpo di fortuna e null’altro. Il turismo è altro. I cilentani credono ancora nella montagna e non nella risorsa del mare. Prezzi da capogiro infrastrutture inesistenti servizi scadenti e un lamentarsi di continuo. Le racconto solo questa: tre pizze nella piazzetta di Acciaroli nel mese di giugno, mentre mi allontano per parlare al telefono la cameriera è venuta tre volte che voleva sparecchiare e mandarci via. Ma di che turismo parliamo c’è bisogno di cultura turistica…