“Non fa altro che mettere nero su bianco le nostre preoccupazioni – afferma Tommasetti – Iesu racconta, senza filtri e dati alla mano, dello smantellamento del reparto da quando nel 2020, in era Covid, si realizzò lo sdoppiamento. Da allora, e lo avevamo più volte denunciato, quella che un tempo era un’eccellenza ha visto ridursi drasticamente il numero di interventi, passando da 750 a 450 all’anno. E non ci sono molti dubbi sulle responsabilità da distribuire”.
Il consigliere regionale, infatti, sottolinea anche un altro passaggio dell’intervento del medico: “Iesu parla apertamente di una protesta riferendosi al fatto che, lui compreso, ben cinque professionisti della Cardiochirurgia, ovvero l’equipe storica, abbiano deciso uno dopo l’altro di lasciare l’ospedale. Soprattutto, parla di decisioni calate dall’alto. Non che ci fossero molti dubbi ma quando una voce così autorevole lascia intendere che un ospedale è ostaggio della politica, allora c’è da preoccuparsi”.
L’ultima considerazione del consigliere regionale è sugli scenari futuri: “Una persona di grande esperienza e competenza come Iesu, insieme ai suoi più stretti collaboratori, hanno ritenuto che non ci siano più le condizioni per lavorare in un ambiente ospedaliero al punto da mollare tutto. Ma noi non resteremo a guardare. Il futuro del Ruggi non può essere deciso nei palazzi e faremo di tutto affinché l’addio di Iesu e della sua equipe rimangano una triste eccezione”.
Purtroppo come tutte le cose che accadono nella nostra bellissima Salerno, prima siamo orgogliosi di questo e di quello, poi ci ricorriamo la coda e ci si rammarica. A cosa serve?
Semplicemente un pochino di buon senso