A partire dalle ore 18.00 domani, i partecipanti, rigorosamente scalzi, partiranno dalla sommità del monte Serra San Giacomo per terminare la loro gara nel centro cittadino all’interno della chiesa madre dove baceranno il piede del simulacro della statua di San Sebastiano Martire.
I podisti giungono al traguardo con i piedi e le gambe ricoperte di ferite in quanto corrono su di un percorso montano tra pietre e rovi.
Come da tradizione possono gareggiare solo coloro che sono nati e residenti a Salvitelle o abbiano almeno un genitore di origine salvitellese.
E così a lanciarsi letteralmente dalla sommità del monte a piedi nudi sono bambini, ragazzi, adulti ed anche anziani che vogliono onorare San Sebastiano Martire.
Altra particolarità è rappresentata che al termine della gara i concorrenti si disinfettano le ferite dei piedi immergendoli in tinozze di vino rosso paesano. I festeggiamenti in onore del Santo si concludono con una particolare gara di lotta greco-romana cui partecipano per lo più quanti hanno gareggiato alla corsa podistica. La corsa a piedi nudi rievoca quanto accadde tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 sul monte Serra San Giacomo. I fucilieri dell’esercito francese per giorni eseguirono delle esercitazioni sbeffeggiando i pastori del posto che su quel monte facevano pascolare il loro gregge.
Stanchi di tutto ciò, i pastori di Salvitelle sfidarono a piedi nudi i soldati francesi i quali, pur indossando pesanti scarponi ed essendo meglio equipaggiati, persero la gara giungendo in paese prima dei militari.
ANSA