Nessuna lesione. Gli esami a cui è stato sottoposto Domagoi Bradaric dopo la fitta avvertita nel corso dell’allenamento di giovedì hanno scongiurato il rischio di un problema ai flessori. Il croato lamenta un semplice stato di affaticamento ma, ovviamente, per scongiurare guai più seri, il suo utilizzo nella gara di lunedì è sconsigliato. Bradaric, insomma, salvo casi di estrema necessità, non dovrebbe essere impiegato contro l’Udinese per poter scendere in campo domenica sera a Lecce.Recepite le indicazioni dello staff sanitario, mister Paulo Sousa valuta come ridisegnare la sua Salernitana. La sensazione è che per sostituire il croato, a sinistra verrà dirottato Mazzocchi, mentre a destra traslocherà il Bernardo Silva dei poveri, alias Kastanos. Quella sulle corsie laterali non sarà l’unica novità. Nel terzetto a guardia della porta di Ochoa troveranno spazio Lovato, Gyomber e Pirola, che dovrebbe essere preferito a Fazio. In mediana, invece, l’infortunio di Maggiore (pronto a sottoporsi ad una nuova visita specialistica in seguito all’ennesimo malanno muscolare, tornerà dopo la sosta) costringerà mister Sousa a cambiare: il partner di Lassana Coulibaly potrebbe essere Legowski, che ha già esordito nel finale a Roma e che dovrebbe essere preferito a Bohinen e Mamadou Coulibaly. Per quanto riguarda l’attacco, Dia scalpita per il debutto dal primo minuto, con lui potrebbero giocare Candreva ed uno tra Martegani e Botheim. Cabral e Ikwuemesi dovrebbero subentrare a gara in corso.
Due anni che questa specie di DS non compra un terzino sinistro titolare pur di fare giocare la sua “grande scoperta”. In qualsiasi società seria dopo il campionato mediocre dell’anno scorso, gli errori madornali di mercato, le liti da primadonna con Nicola, l’imbarazzante questione Verdi, e la solita approssimazione mostrata nel costruire con grave ritardo la squadra quest’anno, il dirigente sarebbe stato mandato a casa. Ma Iervolino è buono solo quando deve criticare gli altri, sono 3 anni che sta qua, e l’unica cosa che ha fatto è stato rimangiarsi i piani di crescita. L’anno scorso dovevamo finire a metà classifica, ci siamo salvati da quint’ultimi, sopra a squadre al limite dell’imbarazzante. Quest’anno “salvezza il nostro scudetto”. Con Sabatini l’anno scorso finivamo in Conference spendendo meno, questa è la realtà: la competenza conta, non le chiacchiere e i buoni rapporti con i giornalisti.