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De Luca: «Caivano è un inferno, serve un anno d’assedio militare»

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“Bisogna andare a Caivano e Istituire una zona di assedio militare. Dobbiamo dire che lo Stato a Caivano non esiste. Si deve fare come quando mandiamo i reparti in guerra. Per un anno bisogna togliere l’aria ai camorristi”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine della conferenza “Il canto delle sirene” a Palazzo San Lucia commenta la violenza sulle due 13enni al Parco Verde di Caivano.

Vincenzo De Luca sulla vicenda degli stupri delle cuginette minorenni al Parco Verde di Caivano è stato in silenzio, dice, «per non unirmi al coro delle solidarietà pelose e insopportabili». Ora però mette il carico da cento: nelle ore in cui si fa concreto l’arrivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel parco degli orrori, l presidente della Regione Campania ha parole pesantissime.

Tuttavia non è un attacco frontale all’attuale esecutivo di destra, tant’è che De Luca dice «Ho ascoltato Giorgia Meloni, è apprezzabile ciò che dice, purché ovviamente ci sia la sostanza. La realtà in quella zona è maledettamente complessa e non c’è un solo intervento decisivo. Ha ragione il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi quando dice che c’è anche un problema culturale, un problema che riguarda i modelli trasmessi ai giovani di Caivano e non solo».

E poi arrivano le parole veloci e pesanti come selci in una fionda. Prima contro le serie tv sulla criminalità ambientate a Napoli. Il riferimento è a produzioni come “Gomorra”, di cui De Luca ha già parlato nel corso degli anni, non certo da fan:
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Trasmissioni tv diseducative sulla camorra; una intera generazione che che si veste come quelli dei telefilm, che parla come i protagonisti, che usa lo stesso gergo. È sconvolgente. Così come lo è il sesso sui social. Parliamo di giovanissimi che sono alle prese con imagini sconvolgenti, di famiglie a metà intimidite e a metà devastate.

In tanti territori c’è dunque un problema culturale, ma dobbiamo dirci che sono problemi che richiedono tempi e generazioni intere.
De Luca ipotizza uno “scenario brasiliano”, stile incursioni della polizia speciale nelle favelas: «Serve l’assedio militare a Caivano, lì dove lo Stato non esiste». «Come mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra, dobbiamo farlo anche lì; per un anno bisogna togliere l’aria che respirano ai delinquenti. Caivano è l’inferno in terra, lo Stato non c’è ma noi dobbiamo dare una risposta ai padri di famiglia».

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