Inevitabile un passaggio, da parte del membro della giunta comunale di Salerno, sulla recente sentenza del Tar Salerno che ha accolto il ricorso presentato dai genitori dei bambini della scuola Calcedonia e Medaglie d’Oro per il pranzo da casa.
La civica amministrazione, infatti, dovrà tenere conto della scelta di alcuni genitori di servirsi di pasti autonomi da casa.
«Il nostro compito è quello innanzitutto di fornire il servizio. Poi successivamente, le sentenze si applicano, non si discutono.
Sicuramente, abbiamo dei forti dubbi perché con le nuove modalità previste dal nuovo capitolato ci sarà una nuova organizzazione: i pasti arriveranno in contenitori, dovranno essere scodellati, il personale non sarà più quello scolastico ma direttamente dipendente dalla ditta, per cui bisognerà trovare queste modalità, in collaborazione naturalmente con l’istituzione e la nuova ditta che fornirà questo servizio.
Abbiamo dei dubbi, ma certamente troveremo delle soluzioni», ha commentato l’assessore Falcone.
la domanda sorge spontanea:
se tutti i genitori degli alunni di una medesima scuola preferiscono utilizzare il cibo preparato a casa propria, la Ditta quale servizio potrà offrire se non qesclusiva,mente quello relativo alle pulizie del “refettorio/mensa”?
E il Comune cosa ci guadagna? Nulla perchè dovrà farsi carico delle spese di gestione (luce/acqua/servizi di pulizia, ecc.)
Per pippo, ma ti rendi conto che qui si parla di scene da terzo mondo? Non e’ che queste mense scolastiche preparino piatti stellati. ma piatti fatiscenti e di pessimo gusto. Cosi immaginati tutti i bambini delle scuole, in fila per una zuppa puzzolente. Wow che bella gioventu gli si prospetta. Cresciuti a pasti obbligatori da carcerati gia a 6 anni.