E’ di fatto popolata ogni giorni – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – da comunità di stranieri e diseredati di ogni genere che, in molti casi, non hanno alcun rispetto delle regole basilari della convivenza.
Lo stesso don Biagio Napoletano, rettore del Santuario, è stato più volte aggredito e la Chiesa oggetto di furti e di tentativi di furto. «Il Santuario è altro, è un luogo di preghiera e vorrei che fosse lasciato in pace.
Sembra assurdo che nel centro di una città, in uno spazio così piccolo ci sia tanto degrado, un continuo bivacco, volgarità al limite della violenza».
Le panchine dello slargo del Carmine diventano il posto più comodo per mangiare e, nei casi che diventano poi pericolosi, per ubriacarsi.
Ma il disagio maggiore è determinato dalle deiezioni umane e dalle pipì che aggiungono altro disgusto al quadro già desolante.
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