Cambiano le abitudini alimentari del nostro quotidiano (di Tony Ardito)

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Un sondaggio condotto da Too Good To Go in collaborazione con YouGov ha indagato sulle abitudini alimentari degli italiani e su come stanno cambiando in relazione agli scenari attuali: il 93% ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini o di averne adottate di nuove a fronte dell’aumento dei prezzi. Un italiano su due sceglie di portarsi il pranzo da casa, preparato la sera prima, perché più sostenibile ed economico.

In base a quanto emerge dallo studio, l’impatto dell’inflazione ha largamente modificato il comportamento degli italiani: il 91% ha infatti dichiarato di aver modificato le proprie abitudini per far fronte al rincaro prezzi e al minor potere d’acquisto. In particolare, in un’ottica di abitudini anti-spreco, il 43% degli intervistati decide di acquistare alimenti in quantità ridotte per evitare a monte il rischio di spreco alimentare, il 38% pone una maggiore attenzione alla lista della spesa e, infine, il 48% analizza più attentamente la data di scadenza.

Secondo gli intervistati, però, quest’ultimo punto richiede anche una collaborazione da parte dei marchi stessi: l’87% ritiene utile che i supermercati e le aziende alimentari vendano i prodotti vicini alla data di scadenza a un prezzo ridotto, per incentivarne l’acquisto e il consumo.

A tal proposito, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 la campagna Etichetta Consapevole a cui hanno già aderito in Italia oltre 40 brand. Il progetto prevede l’etichetta “Spesso Buono Oltre” accompagnata dal pittogramma “Osserva – Annusa – Assaggia”, che invita i consumatori ad approfondire con i propri sensi lo stato dei prodotti che hanno superato il Termine Minimo di conservazione, sensibilizzando sulla differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione.

In vista dei mesi più freddi, dopo un’estate all’insegna del relax e della buona cucina, un italiano su due – in base alla ricerca – ha ricominciato a predisporre la “lunch box” della pausa pranzo direttamente la sera prima, mentre prepara la cena. Una scelta dettata da esigenze di natura economica quanto dal desiderio di un approccio in cucina che sia più sostenibile. Un trend che, di conseguenza, si associa anche al minor consumo di pasti fuori: il 76% dichiara, infatti, di preferire pasti casalinghi e di aver ridotto il numero di volte in cui si reca al ristorante o fa uso dei servizi di take away.

L’aumento dei prezzi dovuti all’inflazione rimane una delle cause principali che stanno contribuendo a modificare le nostre abitudini alimentari, ma non solo: il 49% degli intervistati, infatti, dichiara che la scelta di adottare nuove pratiche sostenibili è sia di natura economica che ecologica. Lo conferma il sondaggio, che registra come 8 italiani su 10 affermano di essere in cerca di nuove soluzioni sostenibili utili per contrastare lo spreco alimentare.

di Tony Ardito

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