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Iervolino: “Basta metterci pressioni e pesi addosso, nessuno ha speso più di me”

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“Io ho speso più di quanto accaduto nei cinquant’anni precedenti e accadrà la stessa cosa anche durante questa stagione per mantenere questa rosa. So che al tifoso importa solo il calcio giocato, ma l’equilibrio finanziario è fondamentale. Progressivamente ci dobbiamo stabilizzare, senza conti a posto non si va da nessuna parte. Mi auguro di restare a vita in serie A, ma è questo il calcio che dobbiamo insegnare alle scuole e al pubblico. Ho già fatto sacrifici pazzeschi, al Sud Italia nessuno ha investito immediatamente 75 milioni. Non voglio una coppa, perchè la gioia dei tifosi ricompensa abbondantemente, ma l’euforia generalizzata incontrollabile diventa pericolosa. Altrimenti ogni volta che apre il mercato subiamo una pressione ingiusta. C’è già abbastanza per essere contenti così. Avrò letto 300 nomi accostati alla Salernitana, così non va. Bisogna porre un limite, altrimenti si creano aspettative. E se poi arriva Stewart e non Neymar riecco il corto circuito di cui parlavo prima. Ribadisco il concetto: equilibrio! Salerno si trasformerà in una città dello sport, ci sono tantissime persone che sono attratte dal nostro modo di fare calcio. Non roviniamo un qualcosa di potenzialmente bellissimo”. Lo ha detto Danilo Iervolino a Radio Bussola 24

«Il processo di costruzione del centro sportivo è abbastanza lungo, non si fa in un giorno. L’enfasi con il quale lo dichiariamo passa come se lo facessimo in poco tempo, ce ne rendiamo conto. Ma sta creando tensione la ricerca, la domanda, l’ansia e l’entusiasmo rischia di scemare rispetto a tutto ciò. Non mi aspettavo tutta questa pressione acquistando una squadra di calcio».

«Io a Salerno sto subendo un peso. Ogni cosa viene vista come una promessa solenne. Non possiamo più dire una cosa che deve diventare una promessa solenne. Ci auguriamo di poterle realizzare quanto prima, ma bisogna dividere stress e tensioni inutili. Si creano dei corto circuiti che fanno malissimo. Non dobbiamo sempre stare alla berlina, alla pressione, perché ciò fa molto male, perché ciò si riverbera sulla squadra e sul management. I tifosi sono straordinari e ci hanno accudito e dimostrato il nostro affetto. Sento il loro calore sulla pelle».

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