Il comunicato dell’istituto di previdenza evidenzia che, dal primo febbraio 2023, l’ente accorda l’anticipazione di parte o dell’intero Tfr/Tfs maturato, ma non ancora esigibile con un interesse pari all’1% fisso e una ritenuta per spese di amministrazione pari allo 0,50%
Come evidenzia la circolare, è erogato in unica soluzione ai richiedenti aventi diritto, dietro cessione pro solvendo della corrispondente quota maturata, disponibile e non ancora esigibile del Tfs/Tfr
I tempi per effettuare questa anticipazione sono chiari: può essere infatti richiesta per l’intero importo maturato, dopo almeno 6 mesi dalla data della domanda
Il contratto di cessione del credito è stipulato per il 100% del trattamento maturato, disponibile e cedibile e viene erogato per il corrispondente importo, a cui vanno aggiunti gli interessi dell’intero ammortamento e delle spese amministrative
Una delle possibilità degli iscritti è quella di chiedere di utilizzare l’importo del finanziamento per rimborsare integralmente e anticipatamente uno o più finanziamenti ottenuti dalla Gestione unitaria (mutui ipotecari, piccoli prestiti, prestiti pluriennali)
Ma come funziona in questo caso? Quest’operazione si può svolgere soltanto qualora l’importo dell’anticipazione, al netto di interessi e spese di amministrazione ed eventualmente decurtato dell’importo delle morosità da recuperare e dei relativi interessi, sia pari o superiore all’importo necessario a estinguere i finanziamenti indicati
Come evidenzia la circolare, l’Inps si riserva la facoltà di aggiornare con proprio provvedimento il tasso di interesse applicato, dandone comunicazione e pubblicità sul proprio sito. L’eventuale nuovo tasso troverà applicazione per le domande di anticipazione presentate successivamente al relativo provvedimento
La domanda di anticipazione ordinaria del trattamento di fine servizio va trasmessa esclusivamente per via telematica, con l’accesso al relativo servizio dal sito dell’Inps
La domanda di anticipazione può essere presentata anche attraverso i centri di assistenza fiscale (cioè i Caf) e gli istituti di patronato dotati di apposita delega