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Qualche critica di troppo, ma ora Mazzocchi vuole riprendersi la Salernitana

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Pasquale Mazzocchi mette nel mirino il Torino. L’esterno di Barra, già ieri a lavoro a Salerno assieme a Bradaric, con un giorno d’anticipo rispetto al resto della truppa, vuole riprendersi il posto nell’undici titolare perso a Lecce. 66 minuti in campo a Roma a destra, 62 con l’Udinese sul versante opposto, in entrambi i casi senza brillare, titolare ma sostituito in tutte e due le circostanze, Mazzocchi a Lecce è partito dalla panchina ed è a sua volta subentrato a Kastanos solo nella mezzora finale, anche in questo caso senza riuscire ad incidere.
Dopo un’altra estate all’insegna delle voci di mercato, con gli interessamenti di Roma, Milan, Fiorentina, Monza, Torino, alla fine Mazzocchi è rimasto in granata, ma con Sousa le cose non sembrano filare per il verso giusto.
L’infortunio rimediato in allenamento a Coverciano ed il conseguente intervento al ginocchio hanno frenato l’ex Venezia nel momento della massima ascesa. Già nel finale dello scorso campionato Mazzocchi, che ha avuto bisogno di tre mesi per tornare abile ed arruolabile, e Sousa, che aveva bisogno di gente subito pronta per centrare la missione salvezza, non si sono “presi” particolarmente, tanto che la sua richiesta di “esterni offensivi”, aveva lasciato intendere che addirittura il portoghese potesse fare a meno di uno dei calciatori più rappresentativi dell’organico.
Tra la lite in allenamento con Coulibaly a Rivisondoli e qualche acciacco legato probabilmente al recupero post operazione, l’estate di Mazzocchi, che ancora non ha avuto la possibilità di raccontare il suo stato d’animo, è filata via senza sussulti particolari.
Alla fine, nessuna delle squadre che si era interessata a lui ha presentato offerte ufficiali, il Torino ha preso uno dopo l’altro Bellanova, Lazaro e poi Soppy. E ora l’esterno di Barra vorrebbe ritrovare la maglia da titolare spinto pure da un desiderio di rivalsa. Mazzocchi vuole riprendersi la Salernitana e dimostrare che è ancora il calciatore che, in granata, ha meritato di arrivare ad esordire in nazionale.
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