“Secondo gli ultimi dati disponibili sul monitoraggio dei tumori in Italia, a fronte dei 2 milioni e mezzo di cittadini italiani viventi nel 2006 con una pregressa diagnosi di tumore, si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020, pari al 5,7% della popolazione italiana.
A Salerno oggi portiamo nell’ambito di un importante congresso le ultime novità sulle tecnologie meno invasive che possono aiutare la diagnosi precoce”, ha dichiarato Andrea Lo Sasso, dottorando congiunto UniBa-Predict, esperto in Data Science AI e Big Data.
Il livello di copertura dello screening colorettale è decisamente inferiore ai valori registrati per lo screening mammografico, sia per macro area geografica che complessivamente per l’Italia Al Sud e Isole, nel 2018-2019, si partiva già fortemente svantaggiati con livelli di copertura di screening del cancro del colon retto molto bassi, non superando il 13%; nel 2020 si è registrato un valore del 4,5% e nel 2021 vi è stato un recupero, fino al 10,4%. Se si analizza il periodo 2020-2021 complessivamente si osserva una ripresa più forte al Nord. Già in epoca pre-pandemica i livelli di copertura di questo screening non erano adeguati, in parte perché alcune regioni, specialmente al Sud, non avevano ancora implementato in maniera sistematica questo intervento sul proprio territorio.
“Sistemi come l’AI e gli algoritmi che usiamo sono in grado di effettuare diagnosi meno invasive e costose. Potrebbero essere questi elementi in grado di risollevare i livelli di screening.
La tecnologia potrà sempre di più aiutare lo sviluppo di nuovi percorsi diagnostici”, ha concluso Lo Sasso